ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Poste italiane, nasce il 'gemello digitale' associato a un prodotto filatelico tradizionale-Lavoro, Cafà (Cifa): "Ia sta impattando, serve formazione continua"-Lavoro, Margiotta (Confsal): "L'uomo non deve subire l'evoluzione tecnologica"-Rai, Gian Marco Chiocci confermato al Tg1-Calciomercato, nuova finestra in Serie A prima del Mondiale per Club-L'ex terrorista Raffaele Ventura può tornare in Italia: pena estinta senza averla scontata-Paolini, da finali Slam a oro olimpico e BJK Cup: 2024 da sogno-Ricerca, Padovani (Sin): "In Neurologia ha aperto scenari impensabili e inaspettati"-Ucraina, perché Putin ha lanciato un super missile: le risposte degli esperti-Uiltucs, ecco proposta riforma contrattazione collettiva-Cni, al via 12sima Giornata nazionale dell'ingegneria della sicurezza-Sclerosi multipla, De Michelis (Naba): "Nel progetto ‘Su misura’con i pazienti"-Pedicini (Aism): "Problema accessibilità abitativa per 20% persone con Sm"-Coppa Davis, il regolamento: massimo tre set e quando si gioca il doppio-Fedeli (Sandoz Italia): "Con ‘Su misura’ risposte concrete a pazienti"-Amazon punta sull'intermodalità per sviluppare trasporti ed economia green-Sanremo, Codacons diffida Conti e la Rai: "'Daspo' per rapper con testi violenti"-"Fuori fascisti da Università", cori contro delegazione Fratelli d'Italia alla Sapienza - Video-L'esperto: "Customer retention è indicatore cruciale per crescita aziendale"-Cattelan e la banana da 6 milioni, Sgarbi: "Opera diventa pensiero"

Una nuova specie di ragno con la coda

Condividi questo articolo:

Scoperto un ragno di 100 milioni di anni fa, con una coda più lunga del suo corpo

Una nuova specie di aracnide che sembra un ragno con la coda è stata scoperta in Myanmar: ha otto zampe e si stima 100 milioni di anni. È stato trovato intrappolato in un pezzo di ambra del periodo medio-cretaceo: gli scienziati credono che si tratti di una specie completamente nuova.

La strana scoperta è stata fatta da una squadra internazionale ed è stata pubblicata sulla rivista «Nature Ecology & Evolution». Strana poiché questa nuova creatura sembra appunto un ragno, con tutte le parti del corpo solite – con le zanne e le quattro zampe specificatamente utilizzate per camminare –, ma ha anche una lunga coda che non è mai stata trovata su nessun ragno conosciuto.

Finora sono stati scovati ben quattro esemplari di questa misteriosa specie – che è stata soprannominata Chimerarachne Yingi. I loro corpi misurano circa 2,5 millimetri, ma le loro code sono più lunghe del corpo, arrivando a circa 3 millimetri. Come ogni appendice flagelliforme, anche questa coda molto probabilmente era usata come antenna per percepire l’ambiente.

I ricercatori hanno spiegato che è difficile comprendere la storia di questi animali, capire che tipo di vita hanno fatto, ma che stanno cercando di capitalizzare quanti più indizi possibili. Per esempio, il fatto che siano stati trovati nell’ambra fa supporre che vivesse sopra o attorno ai tronchi degli alberi. Poi hanno le filiere e quindi la possibilità di produrre seta che potrebbe voler dire che vivevano e mangiavano grazie alle loro ragnatele oppure che semplicemente le utilizzassero per altri scopi protettivi – avvolgere le uova, fare cunicoli o semplicemente lasciare la propria traccia per tornare nella tana. Non è detto che fossero già così tanto evoluti da costruire trappole per gli insetti, ma probabilmente, come tutti i ragni, erano carnivori.

C’è anche una piccolissima possibilità che essi non siano completamente estinti, visto che non conosciamo tutte le specie animali del mondo: staremo a vedere se, ora che ne conosciamo l’esistenza, non venga fuori un ragnetto simili, da qualche parte del mondo.

Questo articolo è stato letto 1.295 volte.

Coda, nuova specie, ragno, Ragno con la coda, Scoperta

Comments (8)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net