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Architettura, quando l’arte incontra la sostenibilita’

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Alla tredicesima Mostra Internazionale di Architettura ci saranno anche BiCuadro e Akitek Rekabina, che fanno dell’architettura un’arte attenta anche all’ambiente e alle soluzioni energetiche eco-compatibili

Lo studio associato di architettura BiCuadro partecipa alla 13. Mostra Internazionale di Architettura, all’interno del Padiglione della Malesia, con il progetto per l’ Academy of Sciences Malaysia, progetto realizzato in collaborazione con lo studio partner malese Akitek Rekabina.

Common ground è il titolo della 13. Mostra Internazionale di Architettura curata da David Chipperfield, e rappresenta un punto d’incontro, una condivisione di idee, un territorio comune che si raggiunge pur partendo da posizioni apparentemente distanti. Concetti questi che sono anche alla base del rapporto tra lo studio italiano BiCuadro Architetti e lo studio malese Akitek Rekabina, che quest’anno espongono alla Biennale, nel Padiglione della Malesia, uno dei progetti realizzati insieme nel corso della loro collaborazione (Ar:Ba). Una collaborazione nata proprio durante la Biennale del 2010, alla quale la Malesia partecipava per la prima volta e durante la quale BiCuadro Architetti ha ricevuto il premio Young Italian Architect come miglior studio italiano under 35, e da lì proseguita, consolidata e cresciuta, sulle vie della seta, fino ad arrivare alla partecipazione comune alla Biennale di quest’anno.

Nel Padiglione all’Arsenale verranno mostrati un progetto emblematico del rapporto tra i nostri due studi che, seppur geograficamente molto distanti, hanno trovato il proprio “common ground” nel rispetto del genius loci, nell’attenzione nei confronti del contesto naturale e sociale, nell’interesse per le soluzioni energetiche eco-compatibili e nell’incontro tra creatività, tradizione e tecnologia. L’architettura, dunque, come strumento per garantire la qualità della vita, in Europa tanto quanto in Asia. Uno scambio di idee e un dialogo costante che hanno portato a realizzare progetti che traggono ispirazione locale, in una visione necessariamente globale. Da tutto ciò nasce, tra gli altri, il progetto per l’Accademia delle Scienze della Malesia (primo premio del concorso internazionale, che sarà esposto nella sede della Biennale dell’Arsenale, a partire dal 27 agosto prossimo (vernice), e aperta al pubblico dal 29 agosto.

Tema del padiglione malese è Voices e, in questa occasione, l’eco di questa voce che proviene da una nazione in fortissimo sviluppo come la Malesia passa anche attraverso l’Italia e lo studio di architettura romano BiCuadro Architetti, che espone per la prima volta alla Biennale, ospite di un Paese straniero. Non un punto d’arrivo, ma una nuova partenza per questa strada comune italo-malesiana, che ancora una volta comincia da Venezia.

 

BiCuadro Architetti è uno studio professionale fondato da tre giovani architetti, Francesco Bezzi, Massimiliano Brugia e Valerio Campi, attivo a Roma dal 2007. BiCuadro è una firma emergente, versatile e orientata al design grazie all’integrazione delle differenti competenze dei suoi membri e alla collaborazione continua con esperti in ingegneria ambientale . Lo studio, creato con l’obiettivo di produrre architettura di qualità in forte relazione con il contesto umano e naturale, ha la volontà di comunicare equilibrio tra tradizione storica dei tessuti urbani esistenti e le nuove forme della modernità. Consideriamo  l’architettura uno strumento per la qualità della vita, la cui bellezza deriva dall’armonia generata da un disegno rispettoso del  genius loci. Punti chiave delle strategie sono: creatività coniugata con l’ispirazione dal contesto, integrazione delle nuove tecnologie con i metodi costruttivi tradizionali e ottenimento di alte performances energetiche con soluzioni eco-compatibili, ispirandosi nella progettazione agli standard del protocollo Leed (Leadership in Energy and Environmental Design).  Dal 2009 lo Studio si è interessato al mercato internazionale, aprendo una nuova sede ad Accra in Ghana con la Associates Farcomeni Architects, avviando joint venture in Malesia con Akitek Rekabina e in Mongolia insieme ad Azzurra Architects. 

Akitek Rekabina Sdn Bhd, o Arsb è uno studio malese fondato nel 1971 e in quasi 40 anni nel settore edile, ha progettato con successo e costruito più di 1.000 edifici in Malesia, che vanno dai bungalow ai complessi residenziali, dalle torri per uffici e industrie, ai complessi sportivi, ai teatri e ai campus. Arsb è anche collegata con numerosi studi internazionali di architettura, tra cui Architettura Warren Mahoney e Thom Architects Craig, due dei più avanzati studi della Nuova Zelanda, specializzati in progettazione urbanistica sostenibile. I progetti maggiormente rappresentativi sono: la Felcra Tower di Kuala Lumpur; il Mara Technical College di Penang, l’Ambasciata della Malesia a Praga e il Pnb Imaging Centre di Nilai [che è stato nominato per il premio 2010 Aga Khan per l’Architettura], tutte testimonianze della nostra volontà di costruire un’ architetture per un futuro sostenibile. Nel 2010, il progetto della Felcra Tower è stato esposto alla mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia. In quell’occasione è nata la collaborazione con BiCuadro Architetti, che in meno di due anni, ha portato a lavorare insieme su una dozzina di progetti in Malesia. La committenza di ARSB è quanto mai variegata e comprende ministeri e dipartimenti di governo, organizzazioni semi-governative, aziende pubbliche e private. (com)

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