Architettura sostenibile, anche quest’anno il Premio Fassa Bortolo

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Tanti progetti internazionali e neolaureati italiani: l’Architettura Sostenibile Fassa Bortolo anche quest’anno ha premiato i migliori progetti di bioedilizia. Ma la vera vittoria è del ritrovato rapporto tra la mano dell’uomo e l’ambiente in cui viviamo

L’architettura continua a premiare la sostenibilità. È giunta, infatti, al termine l’edizione 2011 del Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo: una manifestazione dal forte carattere internazionale che, nei suoi otto anni di età, ha raccolto un sempre maggior numero di contributi provenienti da diversi paesi, collocandosi come una delle più importanti vetrine per il settore. “Premiamo l’architettura che guarda con rispetto all’ambiente, che sa trovare nuove soluzioni per un migliore equilibrio tra uomo e natura”, recita lo slogan. Quest’anno gli iscritti erano ben 150, tra cui 67 per la sezione “Opere Realizzate”, provenienti da 27 nazioni, in tutto il mondo: professionisti affermati della bioarchitettura, ma anche possibilità per 83 giovani neolaureati che hanno improntato la propria tesi sul tema della sostenibilità e sullo stretto rapporto tra edilizia ed ambiente. La medaglia d’oro per la sezione “professionisti” è stata assegnata al team di Architekten Hermann Kaufmann, che hanno presentato un progetto verde per i Nuovi uffici amministrativi dell’azienda Mayr Melnhof – Kaufmann in Austria, un sistema costruttivo flessibile, utilizzabile per altre tipologie di edifici, realizzato in seguito ad un approfondito studio sulla tecnologia lignea, che è stato giudicato come interessante esempio di essenzialità concettuale, funzionalità ed efficienza. Fattore di primaria importanza per la giuria è stata la stretta connessione tra il progetto presentato e la località geografica, la topografia, l’ambiente circostante e il clima locale: da qui le diverse possibilità presentate per la gestione dell’energia, l’illuminazione naturale, la protezione dal surriscaldamento, per il riscaldamento e il condizionamento. In seconda posizione si sono classificati i progettisti Peter Rich Architects, Michael Ramage e John Ochsendorf per l’opera “Centro”, per la città di Mapungubwe, situata nel Sud Africa settentrionale, mentre il terzo premio è stato assegnato al gruppo tedesco Sauerbruch Hutton Architects (Matthias Sauerbruch, Louisa Hutton, Juan Lucas Young), per l’opera Museo per il piccolo comune di Brandhorst, situato nel land della Sassonia-Anhalt. A dominare la classifica dei neolaureati, due italiani: Cristian Ballarin, uscente dalla Facoltà di Architettura – Università degli Studi IUAV di Venezia, con la tesi “Parco dell’acqua di Terramar”, e Chiara Marchionni, della Facoltà di Ingegneria dell’Aquila, con una tesi sulla “Riqualificazione energetica ed ecosostenibile di un centro minore: Navelli (L’Aquila)”. (Fla. Do.)

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