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In Trentino nasce la prima casa ad energia zero

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Una casa passiva e ad energia zero: e’ realta’ in Trentino, a Roncone. La casa grazie a pannelli fotovoltaici e materiali isolanti produce piu’ energia di quella che consuma

Nasce in Trentino, a Roncone, la prima casa passiva ad energia zero. L’edificio è dotato infatti di efficienti pannelli fotovoltaici, che catturano l’energia del sole, e di materiali – legno delle foreste Pcef – che permettono un buon isolamento con tecnologie all’avanguardia.

La casa ad energia zero è stata progettata e realizzata da Armalab di Pergine Valsugana, un’azienda trentina, seguendo i protocolli di efficienza energetica del Passivhaus Institute e dell’Associazione nazionale di architettura bioecologica. Entro il 2020, infatti, secondo quanto previsto dall’Unione europea, ogni nuovo edificio dovrà essere passivo. Cioè dovrà produrre tanta energia quanta ne consuma.

E il Trentino muove i primi passi in tal senso: inaugurata a Roncone la prima casa tutta sostenibile ed autosufficiente, ad energia zero. Attualmente in Italia ci sono solo 5 case certificate Passivhaus, ma questa è la prima a energia zero. La struttura è stata concepita per ricevere il maggiore apporto possibile dal sole. La disposizione delle aperture, in particolare delle grandi finestre, garantisce un apporto energetico gratuito considerevole all’abitazione, che viene mantenuto e sfruttato grazie a un involucro termico estremamente efficiente. Il calore viene distribuito su tutti gli ambienti con un sistema di ventilazione meccanica, assistita da sensori, che minimizza dispersioni e sprechi; la limitata porzione di potenza termica ancora necessaria per raggiungere un adeguato confort è garantita da piastre elettriche radianti posizionate all’interno delle murature e collegate ad un sistema fotovoltaico.

La casa a energia zero più che una casa passiva, secondo quanto affermato dalla Provincia autonoma di Trento, potrebbe esser definita ‘attiva’ dal momento che produce energia in surplus, rispetto a quanto l’abitazione ne consuma. L’edificio, commissionato da privati, ha necessitato all’incirca del 5% di denaro in più richiesto per dar vita ad una costruzione standard, ma la spesa sarà comunque ammortizzabile in pochi anni grazie ai risparmi che si realizzeranno sul fronte del riscaldamento.

(GC) 

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