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Per mettere su casa con l’autocostruzione serve una normativa nazionale

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Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un fermo, di fatto, nell’edilizia pubblica. Lo Stato, le regioni e i comuni sono alle prese con insostenibili vincoli di bilancio. Per le fasce a reddito più basso l’alternativa può essere l’autocostruzione, ma occorre una normativa unica

 

L’obiettivo primario dell’autocostruzione è rendere possibile a chi è meno abbiente l’accesso ad una casa di proprietà per sé e per la propria famiglia. Edificare un’abitazione, fuori dalla logica commerciale del mercato immobiliare, significa perciò innanzitutto aderire ad iniziative in cooperativa diffuse sul territorio e poi sfruttare la propria manodopera per abbassare i costi di realizzazione dell’edificio fino ad un risparmio del 40-50% circa. Possedere un’abitazione ad un costo compatibile con il proprio reddito diventa quindi possibile.

Ovviamente il cantiere viene aperto, gestito e garantito nella sicurezza da professionisti specializzati che provvedono all’assistenza tecnica ed a far rispettare le normative. Le stesse persone provvederanno a raccogliere e produrre tutte le certificazioni del caso perché il prodotto finito sia a livello strutturale ed architettonico di livello pari ad un manufatto realizzato interamente da personale specializzato. Questa realtà sostiene inoltre la partecipazione attiva di interi nuclei familiari che cooperano tra di loro nella costruzione della casa. Come tutti i progetti, seppure in forma minima rispetto al classico investimento edilizio in alloggi popolari, anche questo prevede il sostegno da parte dello Stato, ma – che lo si dica con forza – è concretamente una delle alternative ecologiche ed economiche al problema abitativo.

A tutt’oggi non c’è un quadro normativo nazionale organico che detti le modalità e gli strumenti dell’edificazione in autocostruzione. Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Campania dal 2001 ad oggi hanno avviato progetti, molti sperimentali, che non possono essere ricondotti a sistema. C’è a monte infatti la stesura di progetti legislativi simili tra di loro non ancora all’ordine del giorno in nessuna assemblea. Regole che farebbero da vero e proprio volano al fenomeno, forse contro l’interesse di certe potenti lobby legate all’edilizia. Nonostante ciò cantieri aperti a Villaricca in Campania. Maggiori informazioni all’indirizzo: www.autocostruzione.net (Vincenzo Nizza)

 

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alloggi popolari, autocostruzione, edilizia popolare, problema abitativo

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