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Cucina ecologica. I servizi da tavola che rispettano l’ambiente

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Una cucina ecologica passa anche per una tavola ecocompatibile. Non solo cibi, ma anche piatti, bicchieri, posate e tovaglie capaci di non inquinare l’ambiente. Ecco qualche consiglio.

Anche la tavola può essere ecologica. Non bastano alimenti che rispettino la stagionalità, a km zero, se poi si utilizzano piatti e bicchieri di plastica, sicuramente comodi e pratici per chi li utilizza, ma altamente inquinanti. Meglio tenere in cucina dei servizi realizzati in materiale ecocompatibile, come ad esempio i servizi da tavola Green Table, prodotti e commercializzati dall’azienda francese Luminarc, specialista in posate e stoviglie in vetro, materiale molto più ecologico della comune ceramica, che consente un risparmio sia in termini economici che ambientali. La produzione di un piatto in vetro provoca, infatti, un dispendio di energia inferiore rispetto alla fabbricazione di un tradizionale piatto in ceramica, dimezzando di molto le emissioni di anidride carbonica. Inoltre, il vetro è riciclabile ed è generalmente più resistente e durevole (cadute a parte). La scelta è ampia: bianchi, neri, trasparenti, opachi, lisci, lavorati, dalle forme semplici ed essenziali oppure più particolari e di design. Le linee in vendita sono tre: Antartic, Oxygen e River, disponibili in quasi tutti i formati necessari ad allestire una tavola perfetta, dal piatto fondo a quello piano, dall’insalatiera ai bicchieri. L’azienda francese usa molta attenzione anche per gli imballaggi, rigorosamente certificati, ecologici e rispettosi quindi dell’ambiente.

tavola-ecologica

Se, invece, non riuscite a rinunciare alla comodità dei servizi usa e getta, optate per piatti, bicchieri e stoviglie fatte in amido di mais. In gergo tecnico il nome del materiale è PLA, ossia polimero di acido lattico, derivante dalla fermentazione di uno zucchero del mais – e non dal petrolio -: non è plastica, ma ne ha tutte le caratteristiche di resistenza e duttilità, e si butta via insieme all’umido, perché come gli scarti del cibo è biodegradabile al cento per cento, quindi in grado di essere digerito dai batteri presenti nel suolo.
Il prodotto è biodegradabile in tempi relativamente rapidi – un impianto di compostaggio industriale le stoviglie monouso in PLA si dissolvono in 47 giorni con una temperatura di circa 60°- e si degrada in 1-3 anni (contro i 2000 di un bicchiere in polistirolo se lasciato in superficie). Questa tipologia di servizi è disponibile su internet, presso i vari store on line ecobio, oppure presso i punti vendita Coop, prodotti dalla catena di distribuzione stessa.

piatti-plastica

Passando alla tovaglia, sceglietene una in tessuto naturale, non sintetico, preferibilmente in cotone, tinta con colori naturali e facilmente lavabile anche a basse temperature.
Cercate di abolire i tovaglioli di carta, inquinanti e spesso prodotti con sostanze sbiancanti di origine chimina, preferendo quelli di cotone, abbinati o meno alla tovaglia, a seconda del vostro gusto.

segnaposto-conchiglia

Per segnaposti potrete usare accessori naturali: ad esempio, pezzetti di legno e fili di lana, tappi di sughero (che potete decorare con colori naturali) oppure conchiglie.
Ricordatevi, poi, di non esagerare con posate e bicchieri, che poi dovranno necessariamente essere lavati, con conseguente consumo di acqua e detersivo.

Flavia Dondolini

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