Le pigne
5 idee per dare loro una “seconda vita”
Ci abbiamo giocato tutti da piccoli e spesso le associamo a questo periodo dell’anno, tra l’autunno e l’inverno!
La pigna, questo il nome volgare, il nome botanicamente corretto è Strobilio è una struttura tipica delle conifere che assume un po’ il compito di fiore e un po’ quello di frutto: serve per la riproduzione e nello stesso tempo da riparo ai semi.
Lo sapevi che ci sono pigne maschi e pigne femmine?
Talvolta sono sulla stessa pianta, specie monoiche, a volte su due diverse (dioiche). Hanno un asse centrale attorno al quale sono inserite a spirale o a elica delle brattee o squame. Le pigne insomma le conosciamo tutti, e hanno anche una simbologia che dura da secoli.
La pigna possiede una lunga tradizione iconografica e simbolica risalente alle civiltà più antiche del mondo. I suoi significati sono molteplici a seconda della cultura, ma anche della posizione in cui viene posta su edifici e monumenti. Il significato della pigna è spesso legato all’immortalità e all’eternità, dovute soprattutto alla sua associazione con l’albero della vita.
Si riconoscono circa 120 specie: nelle zone alpine italiane sono presenti il pino silvestre, il pino nero, il pino cembro (o cirmolo) e il pino mugo, che presenta dimensioni di cespuglio; nella zona mediterranea è presente il pino domestico, il pino marittimo, il pino d’Aleppo.
Ma come possiamo utilizzarle una volta cadute dalla pianta?
Scopriamolo insieme!
Diamo una seconda vita alle pigne.
Questa è la stagione ideale per imbattersi nelle pigne secche cadute dagli alberi: approfittate di una bella passeggiata in mezzo alla natura per farne una scorta. Una volta a casa, lasciatevi ispirare da una di queste 5 idee:
- Portacandele
- Centritavola
- Cornici
- Piccoli alberi di Natale
- Ghirlande
Queste in realtà, sono solo alcune idee creative per poter riutilizzare le pigne.
Scatenate la fantasia!
D.T.
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