Dopo Fukushima il Giappone si riscopre fotovoltaico

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Il Giappone continua a scegliere la sostenibilità. Si chiama Eastern Japan Solar Belt il nuovo progetto che doterà, entro il 2020, l’80% delle case di impianti fotovoltaici. Un enorme investimento per preservare la vita del paese, dopo la catastrofe del marzo scorso

Dopo il gravissimo incidente alla centrale di Fukushima, avvenuto in Giappone nel marzo scorso a causa del devastante tsunami, il governo nipponico ha cambiato totalmente rotta in fatto di energie, puntando alla ricerca di valide e sostenibili alternative al nucleare. Ultima decisione quella di dotare, entro il 2020, di impianti fotovoltaici l’80% delle nuove case, arrivando, così, ad una copertura del 100% entro il 2030.

Il progetto si chiama Eastern Japan Solar Belt ed è stato affidato al Mitsui Group che avrà l’incarico di realizzare, a partire dal marzo prossimo, dieci centrali fotovoltaiche con una potenza di 1-2 MW. Si inizierà con la zona nord-est del paese e con le 30.000 famiglie che sono riuscite a salvarsi: un investimento che dovrebbe aggirarsi sui 10 miliardi di yen (circa 120 milioni dollari).

Non solo energia pulita, ma anche nuovi posti di lavoro: secondo il governo, infatti, la costruzione e l’installazione di un gran numero di pannelli fotovoltaici potrà costituire per l’economia un ottimo fattore di spinta quanto a occupazione e reddito generato. Inoltre, l’annuncio giapponese potrebbe rappresentare un ulteriore esempio per la lotta all’inquinamento climatico. (Fla Do)

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