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L’acqua del Wc? Uno spreco. Bill Gates pensa al water a secco

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Uno sciacquone del water consuma ad ogni getto circa 10 litri d’acqua, solitamente potabile: chissà quanta ne potrebbe bere un bimbo del Terzo mondo? Bill Gates, tra qualche anno potrebbe lanciare sul mercato la sua ‘Tazza senz’acqua’. Ma, nel frattempo perché non pensare ad un’alternativa?

Bill Gates, l’informatico più famoso al mondo, fondatore ed ex – presidente della Microsoft, ha di recente dichiarato la sua volontà di lanciare sul mercato “The Ultimate Toilette”, ovvero una tazza del water a secco, in cui “scaricare” senza l’utilizzo di acqua. Un’idea in linea con l’impegno dell’organizzazione umanitaria da lui fondata nel 2000 insieme alla moglie, la Bill & Melinda Gates Foundation, che si occupa di combattere alcune malattie come l’AIDS e di risolvere il problema della siccità nei paesi più poveri, promuovendo negli Stati Uniti un consumo di acqua più consapevole e responsabile. Tuttavia la trovata dell’uomo più ricco degli USA è già una realtà.

Il sistema “Rota Loo”, infatti, esiste da circa 5 anni e consiste in una comune tazza del water con due fori finali: uno di questi è collegato a sei contenitori di plastica che, una volta riempiti, vengono spostati automaticamente nel volume sottostante, detto cantina. Qui avviene il processo di compostaggio delle feci, al cui termine queste vengono utilizzate come fertilizzante per il giardino. Nessun cattivo odore, visto che i batteri anaerobici, responsabili della sua produzione, si formano solo quando urine e feci si mescolano con troppo liquido. Unico accorgimento: tenere sempre chiuso il copri-water, per non interrompere il processo di compostaggio.

Purtroppo, però, questo sistema non è ancora proponibile per un comune appartamento cittadino, sia a causa della disponibilità di una cantina, che deve coincidere con il volume sottostante la tazza, sia per l’assenza, nella maggior parte dei casi, di ampi giardini da fertilizzare. Per ora però, qualche soluzione utilizzabile e anti spreco d’acqua c’è. Si tratta dei sanitari ad alta efficienza, che utilizzano un flusso continuo, molto più lento rispetto al normale. A questi, poi, si può aggiungere l’allacciamento ad una ben studiata rete distributiva di tubi caldi, evitando lunghe percorrenze e quindi anche dispersioni di calore ed energia. Oppure, più semplicemente, regolare il galleggiante dello sciacquone compatibilmente ad una capacità minore di acqua. Insomma, nell’attesa che esca sul mercato la tazza di Bill Gates, perché non iniziare a pensare ad un’alternativa più veloce? L’acqua dello sciacquone solitamente è potabile: uno spreco minore favorirà l’uso razionale delle risorse idriche, riducendo anche la bolletta. (flavia dondolini)

 

(Flavia Dondolini)

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