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La citta’ del futuro? Assomiglia ad una zattera

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Come sarà la città del futuro? Di idee negli anni se ne sono viste e sentite tante. L’ultima arriva direttamente da un’azienda giapponese: si chiama Green Float ed è un’enorme zattera galleggiante, ecosostenibile e autosufficiente. Sarà pronta entro il 2025 ma servono molti miglioramenti per la sua realizzazione

Sul tema della città del futuro, della città ideale, hanno fantasticato in molti, dal cinema, all’arte, e dalla letteratura, all’architettura: c’è chi l’ha vista sospesa nell’aria, chi immersa nelle acque del mare, e chi, come gli architetti dell’azienda giapponese Shimizu, simile ad un’enorme ninfea galleggiante. Da quest’idea nasce Green Float, una città-zattera pensata per ospitare dai 10 ai 50mila abitanti: interamente dominata da tecnologie sostenibili, è costruita su una piattaforma in lattice con celle a nido d’ape, materiali che le permettono di navigare liberamente sulle acque dell’Oceano Pacifico, possibilmente vicino l’Equatore, dove non si formano uragani. Di forma circolare, ogni isola è stata pensata dagli inventori per unirsi ad altre e per formare così un agglomerato urbano sempre più ampio: all’interno del prototipo sorge un grattacielo che si apre in alto come un imbuto, destinato alle abitazioni dei residenti, mentre tutto attorno, nella Green Float, sarà pieno di pianure e boschi adibiti alle colture e all’allevamento, con lo scopo di garantire una completa autonomia. Autosufficienza anche dal punto di vista energetico, che includerà il processo di totale riciclaggio dei rifiuti e l’uso di satelliti fotovoltaici in orbita per ricevere energia. Secondo le previsioni entro il 2025 si partirà con la prima sperimentazione e pare vi siano già i primi acquirenti, tuttavia, a detta degli stessi progettisti, serviranno numerosi miglioramenti prima di quella data. (Fla.Do)

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architettura, bioedilizia, case, città, ecologia, edilizia, sostenibilità, urbanistica

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