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Riscaldamento centralizzato, come pagare di meno. Il video

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Riscaldamento centralizzato? Basta installare un dispositivo capace di regolare la temperatura del proprio appartamento, permettendoci di pagare solo il calore effettivamente consumato. Guarda il video

La spesa per il riscaldamento domestico rappresenta ogni anno una batosta per le famiglie italiane, soprattutto per tutte le famiglie che vivono in un condominio, dove l’accensione e lo spegnimento dei caloriferi sono centralizzati. Fortunatamente, una possibile soluzione allo spreco di energia e di denaro che avviene nei condomini arriva grazie alla norma Uni 10200, aggiornata di recente, che punta a stabilire i principi per una corretta ed equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell’energia termica, distinguendo i consumi volontari di energia delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi.

In particolare, risparmiare sulla bolletta del riscaldamento domestico è possibile grazie all’installazione di particolari dispositivi, capaci di regolare la temperatura del proprio appartamento (termoregolazione) pagando solo il calore effettivamente consumato (contabilizzazione). Oltre a contenere i costi, il dispositivo garantisce anche maggiore comfort abitativo, mantenendo costante ed equilibrata la temperatura di casa. La nuova edizione della norma Uni 10200 fornisce indicazioni per la ripartizione delle spese in proporzione ai consumi volontari dei singoli appartamenti al fine di ridurre gli sprechi, salvaguardando comunque la qualità della vita.

La riduzione dei consumi di gas destinato al riscaldamento domestico viene garantita dal sistema di contabilizzazione e termoregolazione che deve essere realizzato secondo determinati principi di progettazione. La Uni 10200, per questo, fornisce una linea guida per la progettazione e la conduzione dell’impianto e dà indicazioni sul sistema di contabilizzazione più indicato per un determinato tipo di impianto di distribuzione (a colonne montanti o ad anello) e per un determinato tipo di terminale di emissione (radiatore, termoconvettore, pannello radiante a pavimento, a parete, a soffitto e bocchette di aria calda).

 E ancora. Altra norma recentemente aggiornata e richiamata dalla Uni 10200, è la Uni 9019 che rientra nel quadro normativo nazionale in materia di contabilizzazione del calore e di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale. Il documento descrive una metodologia di calcolo indiretto dell’energia termica erogata all’unità immobiliare, che consiste nell’evoluzione del metodo dei ‘gradi-giorno’, già in uso nella versione precedente della norma. I metodi di contabilizzazione indiretta, a differenza di quella diretta, non danno la misura del calore utilizzato nelle unità immobiliari ma un conteggio proporzionale a questo; tali conteggi sono quindi utilizzati per una corretta ripartizione delle spese di riscaldamento. Il metodo di calcolo della Uni 9019 introduce la compensazione del tempo di inserzione dei corpi scaldanti e permette di ottenere le precisioni richieste dalle legislazioni nazionali e regionali vigenti. La norma fornisce anche le prescrizioni aggiornate di impianto, installazione, prova e impiego dei sistemi basati su questo principio; quest’ultimo prevede l’utilizzo dei totalizzatori del tempi di inserzione, compensati dai gradi-giorno dell’unità immobiliare e dall’inerzia termica dei corpi scaldanti, da cui si ricavano i conteggi proporzionali al calore utilizzato dall’abitazione che sono poi utilizzati per la ripartizione delle spese, secondo quanto indicato dalla Uni 10200. I sistemi di contabilizzazione indiretta del calore sono indicati nelle ristrutturazioni dell’impianto termico di edifici esistenti, dove possono essere installati con facilità, senza interventi sulle tubazioni di distribuzione del calore e senza opere murarie. Entrambe le norme sono particolarmente utili per gli amministratori di condominio ma anche, più in generale, per tutti i consumatori.

(gc)

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