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Scuole, come ripensare gli edifici

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Il problema della scuola in Italia è anche una questione di edifici. A dare qualche direttiva ci ha pensato la Società Italiana di Pediatria. Un’idea partita dal comune dell’Aquila che, speriamo, venga presa in considerazione da tutto il Paese

 

Aule sovraffollate, bagni sporchi, palestre poco sicure, pavimenti sconnessi, finestre rotte. Per molti dei nostri ragazzi il degrado e la fatiscenza degli edifici scolastici sono una realtà quotidiana. Queste condizioni incidono fortemente sulla salute fisica, psicologica e sociale di studenti e docenti: lo conferma una ricerca della Società Italiana di Pediatria, fatta per la corretta costruzione dei nuovi edifici scolastici presso L’Aquila, fornendo anche indicazioni “verdi” su come riorganizzare gli spazi didattici e ricreativi esistenti.

 

Le sollecitazioni ambientali provocano stimolazioni alla vista, all’udito, all’olfatto e al tatto: se il nostro corpo è costretto a stare per molto tempo in un luogo in cui la qualità dell’ambiente è scarsa, c’è più possibilità, secondo lo studio, di diventare irritabili, di avere continue cefalee, nausee e di entrare in conflittualità con le persone che si trovano nel medesimo luogo.

 

Una possibile soluzione a questi problemi è la cromoterapia. Ad esempio, dipingere con un colore differente la parete dietro la scrivania dell’insegnante, contribuisce a sollecitare l’attenzione degli studenti. La sala adibita alla mensa deve avere tonalità “rassicuranti”, andando dal beige al verde salvia per evitare sprechi di cibo e giochi violenti. In una scuola materna, invece, meglio preferire colori come salmone, rosa o giallo; verde o blu alle superiori, per aiutare la concentrazione. La temperatura deve rimanere sempre intorno ai venti gradi, per evitare che il calore si concentri a terra. L’aria deve essere sempre depurata da tutte le possibili sostanze tossiche, e gli infissi a prova di rumori esterni.

 

Nel caso di nuove costruzioni, occorre accertarsi che l’edificio possa essere raggiunto a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici dalla maggior parte degli studenti e che si trovi distante il più possibile da grandi arterie trafficate. Infine, si raccomandano lezioni di educazione ambientale unite ad una coerenza nella scelta di materiali riciclati, come il legno proveniente da foreste a ricrescita programmata.

 

E ovviamente, non dimentichiamoci i contenitori per la raccolta differenziata. La Società Italiana di Pediatria ha invitato il ministero dell’Istruzione ad adottare queste regole anche su tutto il territorio nazionale. Speriamo che presto qualcosa cambi …

 

(Flavia Dondolini)

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