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SINDROME DA EDIFICIO MALATO? ESISTE E RICHIEDE MOLTA ATTENZIONE

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Non basta tapparci in casa per evitare di respirare sostanze tossiche per la nostra salute: bisogna fare molta attenzione anche all’aria che circola all’interno delle nostre quattro mura.

Dell’inquinamento esterno si sente parlare spesso e altrettanto spesso si susseguono iniziative per diminuirne l’impatto e per sensibilizzare adulti e non ad una vita più sostenibile. Minore è, invece, la conoscenza dei pericoli che si possono nascondere negli ambienti domestici dovuti alla concentrazione di vari agenti inquinanti: secondo vari studi condotti a livello internazionale, infatti, nella maggior parte degli ambienti chiusi, case, uffici, scuole, si ha un’alta concentrazione di sostanze dannose che supera addirittura quelle che si trovano al loro esterno. Ecco le cause: un utilizzo di materiali di bassa qualità nell’edilizia e, soprattutto, nella produzione di mobili e vernici, un uso diffuso di elettrodomestici e un largo consumo di prodotti quali deodoranti e detersivi per la casa. Per quanto riguarda l’edilizia e le pulizie domestiche, per esempio, un rapporto dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha rivelato che circa il 40% dei materiali e dei prodotti utilizzati possono avere effetti nocivi sulla salute degli abitanti e in particolare su quella delle fasce più deboli, bambini ed anziani. La situazione per i nostri polmoni peggiora ulteriormente se in casa abbiamo mobili che emettono sostanze nocive, impianti di condizionamento non controllati a dovere, o infiltrazioni da gas radon, un gas inodore e incolore che si libera dal sottosuolo e può accumularsi nei locali non aerati: negli Stati Uniti, anni fa, è stata scoperta una vera e propria malattia causata dagli edifici, chiamata “Sick Building Syndrome”, ovvero “Sindrome da edificio malato”, che provoca nausee, irritazioni, dolori articolari e cefalee. Anche in Italia si sono svolti studi e ricerche nel settore. Bagno e cucina sono i luoghi più pericolosi per la presenza di gas, elettrodomestici e detersivi, ma anche nel resto della casa abbiamo mobili in legno, solitamente pressato o truciolare: in entrambi i casi, per la loro produzione, vengono utilizzati collanti sintetici a base di formaldeide, sostanza fortemente irritante per la pelle, per gli occhi e per le vie respiratorie. Negli USA e in tanti Paesi dell’Europa sono molte le aziende e gli architetti specializzati quasi esclusivamente nella progettazione di interni eco-friendly: in Italia sono ancora pochi, ma l’attenzione all’ambiente e alla salute sta crescendo sempre di più.

(FlaDo)

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architettura, bioedilizia, case, città, ecologia, edilizia, sostenibilità, urbanistica

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