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Torino inaugura il primo quartiere sostenibile, vietato alle auto

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Niente auto, neppure parcheggiate, edilizia sostenibile ed efficenza energetica ed interventi di riqualificazione mirata: sono le principali caratteristiche del primo quartiere ‘a misura d’uomo’, un esperimento inaugurato a Torino

Un quartiere ’salutare’, più a misura d’uomo, il primo in Italia senz’auto, né parcheggiate né circolanti. Nascerà a Torino dove è stato dato il via libera, ieri in Consiglio comunale, al Programma integrato per la riconversione dell’area Alenia di Corso Marche.

Un progetto elaborato dagli architetti romani dello Studio Amati, pensato per creare un luogo in grado di favorire la relazione, migliorare la qualità della vita e dell’ambiente circostante, con effetti positivi anche per il benessere psicofisico. L’intervento di riqualificazione – spiegano gli architetti – utilizza soluzioni avanzate in cui la tecnologia viene usata per ricreare un nuovo rapporto tra uomo e natura. Saranno studiate e impiegate, per esempio, tecniche costruttive, materiali, impianti intelligenti ed efficienti per il riscaldamento, condizionamento e controllo dell’ambiente interno.

Attraverso principi di edilizia sostenibile si punterà a modificare radicalmente il bilancio energetico degli edifici che, da consumatori passivi, saranno trasformati in sistemi di produzione, utilizzo e gestione del calore, dell’elettricità, dell’acqua e del clima interno, sottolineano i progettisti. L’uso di materiali naturali, il ricorso a fonti energetiche rinnovabili abbinato a sistemi elettronici intelligenti di controllo degli apparecchi e degli impianti "garantiranno una elevata efficienza energetica degli edifici".

Le auto – con le loro emissioni – saranno poi completamente bandite, utilizzando parcheggi sotterranei e valorizzando l’uso del mezzo pubblico insieme alla logica delle ’piccole distanze’ tra i diversi servizi. Sono previsti, inoltre, la limitazione dell’inquinamento acustico attraverso un’attenta programmazione delle operazioni di carico e scarico nelle aree commerciali; criteri di bioclimatica per sfruttare in modo ottimale la luce e il calore naturale; impiego di materiali edili eco-compatibili; gestione intelligente ed efficiente dell’uso dell’acqua con sistemi di riduzione dei consumi, riciclo delle acque per usi secondari, recupero delle acque piovane e depurazione degli scarichi. "Finalmente – conclude l’architetto Alfredo Amati, progettista del Piano – è stato approvato un piano che rappresenta la via italiana di concepire un avanzato modello di riqualificazione urbana nel quale i nuovi quartieri sono progettati a misura d’uomo, caratterizzati al loro interno dalla vitalità dei centri storici. La città della grande industria automobilistica accoglie questa nuova sfida per l’innovazione, introducendo anche nel nostro Paese il primo quartiere veramente pedonale".

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architettura, ecoedilizia, sostenibilità, Torino

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