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La nostra lotta contro il freddo: ieri e oggi

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Con le nuove caldaie a condensazione si diminuiscono le emissioni e si aumenta l’efficienza energetica: ecco come funzionano

Risale al 2015 il momento di commiato tra gli impianti di riscaldamento e le caldaie di vecchia generazione. Gli apparecchi ormai obsoleti, quelli non a condensazione, sono stati banditi ed è definitivamente arrivato per loro lo smaltimento tra i rifiuti speciali.

Con le vecchie caldaie si raggiungevano livelli di emissioni di CO2 che a seguito della normativa europea definita Ecodesign non sono più tollerati. Ed ecco che i nuovi prodotti, come quelli di Ariston, Viessmann o Vaillant nascono con l’obbligo inderogabile di presentare un’etichetta che riporti la loro classificazione energetica che va da A+ a G. L’obiettivo principe dell’UE è una drastica riduzione delle emissioni di CO2 che come lasciano ben sperare questi prodotti di nuova generazione, potranno abbassarsi fino al 20%, con un conseguente aumento dell’efficienza energetica e un’impennata dell’impiego delle nuove forme di energie rinnovabili nella stessa misura.

Ed ecco che, a discapito dei sistemi che, oltre a riscaldare e a garantire acqua calda sanitaria, impattavano con l’ambiente attraverso emissioni eccessive, oggi arriva sul mercato la caldaia a condensazione.

Per proteggerci dal freddo, le vecchie caldaie utilizzavano il calore della combustione con una conseguente dispersione del vapore acqueo che è dannoso per il sistema. Il funzionamento delle caldaie a vapore è invece differente e gli stessi vapori che derivano dalla dispersione del calore vengono riutilizzati, invece che essere dispersi nell’ambiente, con un conseguente aumento dell’efficienza termica.
Ma vediamo più nel dettaglio come funziona una pompa di calore, un prodotto che oggi ci permette di proteggerci dal freddo quando siamo in casa e di farlo nel pieno rispetto dell’ambiente, con un notevole vantaggio anche per il nostro portafoglio perché l’installazione delle caldaie a condensazione viene incentivata anche dal Governo che, attraverso gli ecobonus, garantisce un rimborso fino a 30.000€ per chi esegue lavori di riqualifica degli impianti di riscaldamento.

Le caldaie a condensazione sono state progettate per garantire un notevole risparmio energetico grazie a una tecnologia fortemente avanzata che consente il recupero di una parte del calore contenuto nei gas di scarico che viene trasformato in vapore acqueo. In questo modo, il combustibile recuperato viene sfruttato al meglio con la garanzia di un maggiore rendimento a fronte di un notevole vantaggio che riguarda i consumi, molto più bassi rispetto a quelli di una caldaia tradizionale. Nel vecchio sistema, infatti, l’espulsione dei gas di combustione avviene ad una temperatura che si aggira intorno ai 110°C. Diversamente, le caldaie a condensazione sono progettate con un sistema che, prima dell’espulsione, permette ai gas di attraversare uno scambiatore di calore che è in grado di condensare il vapore acqueo trasferendo immediatamente una parte del calore latente di condensazione all’acqua del circuito primario. Ed è precisamente attraverso questo processo che i gas di scarico recuperati vengono espulsi ma, in questo caso, ad una temperatura inferiore rispetto al sistema precedente e che si aggira intorno ai 40° C. Così, il calore, che altrimenti andrebbe disperso, viene prontamente riutilizzato.

È evidente dunque il consumo inferiore di combustibile che una caldaia a condensazione garantisce rispetto a una caldaia tradizionale (GPL, con bruciatore, atmosferica o ad aria soffiata). Ed è sorprendete sapere che la quota di energia recuperabile può arrivare fino al 16%.

Rispetto alle caldaie di ieri, i vantaggi ottenuti dall’uso di una caldaia a condensazione sono molti. Vediamoli insieme.

L’efficienza.
In una caldaia a condensazione l’efficienza del funzionamento è superiore rispetto ad una caldaia tradizionale del 30%.

La sicurezza.
Le caldaie di nuova generazione sono a tenuta stagna: scaricano fuori i fumi recuperati dall’aria esterna, evitando qualsiasi contaminazione dell’ambiente abitato. Ciò è possibile perché durante l’installazione, i tecnici praticano dei fori nelle pareti attraverso i quali i fumi vengono espulsi.

Il risparmio.
L’ultimo vantaggio, anche se non in ordine di importanza in quanto spinge ad affrontare lavori anche quando non è proprio necessario sostituire o rottamare una caldaia, è il risparmio. Non stiamo adesso parlano di risparmio energetico, bensì di un risparmio che riguarda l’ammontare delle bollette e le spese di intervento. Parlando dei vantaggi sui consumi, il vantaggio rispetto ad una caldaia di vecchia generazione può arrivare fino ad un risparmio del 20% per quello che riguarda il consumo di acqua cada sanitaria a 80° C e fino al 30% sul consumo dell’acqua calda sanitaria a 60° C. Tornando al vantaggio economico, parliamo de gli incentivi statali che vengono identificati nel famoso Ecobonus che può essere richiesto dai contribuenti che siano proprietari di un immobile oggetto dell’intervento. Il massimale per la sostituzione degli impianti di riscaldamento invernale è di 30.000 euro. Queste agevolazioni si applicano sulle spese sostenute nell’anno in corso e sono in genere ripartite in dieci quote annuali di pari importo. Sono rimborsi a cui si ha diritto se nella dichiarazione dei redditi si inseriscono i dati catastali dell’immobile in cui i lavori di sostituzione o di installazione ex novo sono stati compiuti. Sarà inoltre necessario, al fine di ottenere il rimborso, a sua volta possibile solo a fronte del pagamento dei lavori tramite bonifico bancario dedicato, allegare anche le certificazioni riguardanti lo svolgimento dei lavori.

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