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Le cozze contaminate di Washington

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I test fatti sulle cozze nello stato di Washington hanno mostrato una positività agli oppiodi e ai farmaci chemioterapici

La crisi da oppioidi che ha ucciso migliaia di persone negli Stati Uniti e in Canada negli ultimi anni è arrivata incredibilmente a colpire anche la fauna selvatica. I ricercatori del Washington Department of Fish and Wildlife hanno scoperto tracce di ossicodone e altri farmaci nei molluschi pescati nel Puget Sound nello stato di Washington.

Antibiotici, antidepressivi, farmaci chemioterapici, farmaci per il cuore e anche ossicodone: sono queste le sostanze che sono state trovate. D’altra parte, come è noto, le cozze sono filtratori, il che significa che filtrano i nutrienti e il plancton dall’acqua per mangiare: purtroppo, però, di questi tempi, questo vuol dire che sono esposte anche a una larga dose di inquinamento.

Questi farmaci entrano nell’acqua attraverso le escrezioni umane e anche quando le persone buttano le pillole nel water. I sistemi di gestione delle acque reflue non sono in grado di filtrare efficacemente questi farmaci – recentemente, una ricerca ha raccontato come i fiumi di tutto il mondo siano invasi da rifiuti farmaceutici.

Lo studio è stato condotto prendendo delle gabbie di cozze pulite da un centro di acquacoltura e posizionandole vicino a 18 località urbanizzate intorno allo Stretto di Puget. Alcuni mesi dopo i volontari hanno raccolto le cozze e le hanno analizzate: dei 18 siti, tre sono risultati positivi all’ossicodone – non un numero enorme, certo, e con una quantità assorbita molto inferiore alle dosi prescritte per l’uomo, ma questo non rende la situazione meno preoccupante. È stato trovato nelle cozze perfino un farmaco chemioterapico (il Melphalan), che è noto per essere un potenziale cancerogeno nella sua interazione con il DNA e di cui quindi, come del resto, si analizzeranno gli impatti biologici – nonostante anche in questo caso le quantità erano relative al peso rispetto alle dosi usate per gli umani.

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