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Quanto cibo ci servirà in futuro?

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La quantità di alimenti necessaria per nutrire la popolazione mondiale entro la fine del secolo potrebbe aumentare di quasi l’80%

Oltre ai problemi climatici che dovranno affrontare, le nazioni più povere sono a rischio anche di un altro tipo di diseguaglianza: quella causata dalle conseguenze di una maggiore necessità di cibo nel futuro.

Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista PLOS ONE, infatti, la quantità di cibo che servirà per nutrire la popolazione mondiale entro la fine del secolo potrebbe aumentare di quasi l’80%.

I ricercatori tedeschi hanno affermato che l’incredibile tendenza all’aumento dell’indice di massa corporea (BMI) sta portando a individui che richiedono sempre più calorie, per questo gli autori avvertono che il mancato rispetto della necessità di più calorie potrebbe portare a una maggiore disuguaglianza globale.

Lo studio, condotto da un team dell’Università di Gottinga, ha calcolato che il 60% dell’aumento calorico sarebbe il risultato del numero crescente di persone nel mondo – secondo le Nazioni Unite, infatti, la popolazione globale aumenterà da quasi 7 miliardi nel 2010 a quasi 11 miliardi nel 2100.

Tuttavia, oltre il 18% dell’aumento delle calorie rispetto ai livelli del 2010 verrebbe da altro: ovvero da un aumento previsto delle misure del corpo delle persone, ovvero di altezza e peso della popolazione globale.

In termini di cibo, tutto questo equivarrebbe ad un aumento di 253 calorie nella dieta quotidiana di ognuno – in pratica, come hanno spiegato i ricercatori, due banane in più o l’aggiunta di una porzione di patatine fritte.

Le nazioni sub-sahariane saranno i luoghi maggiormente colpiti da un tale futuro aumento, visto che uniranno al forte aumento del fabbisogno calorico, il tasso di rapida crescita della popolazione.

La politica alimentare dovrebbe tener conto di questi risultati e muoversi di conseguenza.

 

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