Batteria di sabbia
Italiana e a impatto zero
La Magaldi Green Thermal Energy Storage (MGTES) è la tecnologia su cui sarà basata la prima batteria di sabbia tutta italiana, che sarà costruita nel salernitano. Ridurrà i consumi del 20% e il primo a beneficiarne sarà uno stabilimento alimentare fornitore del Gruppo Ferrero, che potrà contare su un risparmio pari a 1000 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno.
Entrerà in funzione nel 2024 e il suo scopo sarà quello di immagazzinare energia green da fonti rinnovabili e rilasciarla sotto forma di vapore a temperature che oscillano fra i 120° e i 400°.
L’ideatore è il gruppo Magaldi e la tecnologia sviluppata rappresenta una forma di accumulo di energia a un prezzo per chilowattora molto più basso rispetto alle batterie al litio: progettata per l’industria, molto semplice da scalare, è pensata per l’accumulo di energia a breve o lungo termine, capace di durare anche molte settimane.
Come funziona?
Il sistema è costituito da moduli isolanti in acciaio contenenti sabbia silicea: durante la fase di caricamento, la sabbia viene riscaldata a 600 gradi, creando un letto di sabbia fluidificata sul fondo del contenitore, in grado di mantenere la temperatura per diversi giorni.
Secondo i progettisti, grazie all’isolamento dei moduli, la dispersione termica del sistema è trascurabile: meno del 2% dell’energia persa ogni 24 ore.
La fase di ricarica può avvenire in due modi: se si utilizza un impianto fotovoltaico si parte con l’energia elettrica, c’è una serpentina che riscalda la sabbia per portarla in temperatura, e se si utilizza energia termica (geotermica o altra energia rinnovabile) uno scambiatore di calore. Terminato il processo di fluidificazione, la sabbia si accumula nella parte inferiore del modulo e la batteria può considerarsi carica.
Il sistema può ora essere “scaricato” utilizzando lo scambiatore di calore, così come può essere utilizzato per il caricamento: viene rilasciato sotto forma di vapore surriscaldato, che può essere riconvertito in energia tramite una turbina a vapore.
A questo punto sarà Enel X a fornire l’energia sotto forma di vapore ai suoi clienti industriali.
Luna Riillo