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Biomasse: l’ENEA brevetta un nuovo impianto di gassificazione

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Il nuovo impianto di gassificazione brevettato dall’ENEA, e’ in grado di sfruttare in modo efficiente le biomasse legnose eterogenee, per la produzione di energia termolettrica e biocombustibili

L’ENEA ha brevettato recentemente un nuovo impianto di gassificazione. Si tratta, in pratica, di uno speciale impianto in grado di sfruttare in modo efficiente le biomasse legnose eterogenee, per la produzione di energia termolettrica e biocombustibili. 

Le biomasse legnose eterogenee infatti, come i cimali, ramaglie, potature, diradamenti, cortecce, sfridi, segatura, trucioli, paglie, gusci etc., contengono dei ‘potenziali energetici’ differenti, poiché il loro tasso di umidità (o tenore idrico) è variabile a seconda del tipo di elemento legnoso trattato mediante il processo di gassificazione. La gassificazione, per intenderci, è un processo di degradazione termica della biomassa che avviene a temperature molto elevate (superiori a 700-800 °C), in presenza di un agente ossidante, tipicamente aria (ossigeno) o vapore. La miscela gassosa risultante costituisce quello che viene definito gas di sintesi (syngas) e rappresenta essa stessa un combustibile, da utilizzare poi direttamente per la produzione di energia termoelettrica oppure, medianti altri processi, per la creazione di biocarburanti. Il problema di questo processo, attraverso l’utilizzo di impianti di gassificazione standard, riguarda però il tasso di umidità differente delle varie biomasse legnose utilizzate. Il tenore idrico infatti, (ossia la quantità d’acqua contenuta in un’unità di biomassa) influenza direttamente l’efficienza dei gassificatori, poiché interagisce direttamente con il completamento del processo di degradazione termica dell’elemento legnoso (più è alto il tenore idrico, più tempo occorrerà alla biomassa per trasformarsi in energia), con risultati poco incoraggianti per quanto riguarda la scarsa qualità del syngas prodotto.

Il nuovo impianto dell’ENEA invece, grazie ad un accordo di collaborazione industriale con l’azienda ‘Varat’, è in grado di ‘pretrattare’ la biomassa al fine di selezionare una ‘partita legnosa’ omogenea, grazie ad una vagliatura grossolana di biomassa di alta qualità BHQ (Biomass high quality) da quella di bassa qualità BLQ (Biomass low quality). Tale vagliatura, consiste nell’ossidare parzialmente la biomassa di bassa qualità (ossia quella con elevato livello di umidità) per trasformarla in carbone omogeneo, che fungerà poi da ‘transfer energetico’ per la gassificazione indiretta della biomassa ‘high quality’. L’ultimo step, prevede infine la gassificazione diretta di entrambi i tipi di biomassa. In questo modo è possibile ottenere un gas di sintesi ad elevato tenore di idrogeno, ottenuto dalla gassificazione indiretta della biomassa di alta qualità. 

Il nuovo gas può così essere utilizzato sia per produrre efficientemente energia termoelettrica, sia nelle sintesi dei processi chimici, al fine di creare biocarburanti liquidi o gassosi da impiegare come additivi per benzine, biodiesel altri combustibili gassosi. Per maggiori informazioni è possibile consultare la banca dati dei brevetti dell’ENEA.

(Matteo Ludovisi)

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