L’olio fritto non si butta, Olly lo raccoglie per farne energia

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Trarre energia dall’olio fritto si puo’. Nasce per questo il progetto Olly, che raccoglie l’olio utilizzato nelle mura domestiche. Un modo per salvare l’ambiente e le acque

L’olio fritto non si butta più, ma si utilizza per produrre energia. Questo è lo scopo del progetto Olly, nato nel Tirolo austriaco dalla collaborazione tra un’azienda pubblica di rifiuti e una che gestisce il ciclo delle acque. Unico obiettivo del progetto è quello di evitare che l’olio utilizzato in cucina e nelle industrie finisca direttamente nelle fognature e inquini le acque del sottosuolo.

Olly è un sistema di raccolta di olio moderno ed efficace. Il servizio che offre Olly è attivo in Austria, Germania e, grazie alla collaborazione dei supermercati Unicoop, anche in Italia. Come viene raccolto l’olio? Ovviamente Olly chiede la collaborazione dei cittadini. Ogni persona che voglia aderire alla raccolta di olio potrà acquistare il contenitore Olly nei punti di raccolta, dove consegnato il secchio Olly pieno si può ritirare un contenitore vuoto.

La raccolta dell’olio usato evita che questo venga gettato nel lavandino o nel water è una brutta abitudine oltretutto vietata dal 2006 (Codice dell’ambiente). Un kg d’olio usato è sufficiente ad inquinare 1000 metri quadrati di acque superficiali e basta 1 litro d’olio per contaminare 1 milione di litri d’acqua.

L’idea è veramente efficace, soprattutto se pensiamo che in America dell’olio usato ne fanno carburante per le auto. Una soluzione che potrebbe farci dimenticare il continuo aumento del prezzo della benzina.

(GC)

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