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Perche’ l’Italia deve investire sul Gas naturale liquido?

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Che cos’è il Gnl? E perché investire su questo significa volere un Paese sostenibile e ridare una nuova spinta all’economia?

 

Sostenibilità, lavoro e ripresa dell’economia: sono questi i vantaggi se lo Stato decidesse di investire nel Gas naturale. ‘Siamo pronti a investire nel Gas Naturale Liquido (GNL) perché da tempo abbiamo colto le potenzialità di questo prodotto’, ha dichiarato Francesco Franchi, Presidente di Assogasliquidi, Associazione di Federchimica che rappresenta il settore GPL e GNL, al convegno“GNL, opportunità e nuovi utilizzi” tenutosi oggi. ‘Serve una normativa e una fiscalità certa per essere competitivi e risollevare le sorti del sistema industriale italiano’.

Durante il convegno, tenutosi alla Camera di Commercio e organizzato da Innovhub Stazione Sperimentali per l’Industria e Aiee, Associazione italiana degli economisti dell’ energia,  è stata mostrata l’immagine di un’imbarcazione ferma in porto che viene rifronita di carburante – GNL liquido – tramite un’autobotte: operazione che si conclude in tutta sicurezza in poco più di un’ora. ‘Il GNL sarebbe già disponibile per noi, ma questa immagine è del tutto eccezionale perchè l’Italia non è ancora pronta ad accogliere questo prodotto’ ha commentato Diego Gavagnin, moderatore della tavola rotonda.

Il Gas naturale liquido è infatti un carburante estremamente versatile, molto al di là della funzione di ausilio al metano per autotrazione in luoghi non raggiunti dai metanodotti. Se utilizzato allo stato liquido, infatti, mantiene un’elevata densità energetica – a 1 metro cubo di GNL corrispondono 600 metri cubi di gas naturale – che lo rende una fonte efficientissima come carburante per trasporti pesanti, per trasporti marittimi e come combustibile per grandi strutture quali ospedali o industrie.

Inoltre, il GNL è un prodotto apprezzabile anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale: rispetto ai carburanti tradizionali questo prodotto  registra il 30% in meno di emissione di CO2, il 50% in meno di ossido di azoto e zero emissioni di particolato.

‘Il progetto blue corridor, che prevede entro il 2020 la costituzione di una rete ben distribuita per il rifornimento di GNL su tutto il territorio dell’UE, ci fa capire come sia proprio l’Europa a  imporci la sua presenza anche in Italia’, ha dichiarato Franchi.  In Italia però manca del tutto una rete di infrastrutture che ne permetta l’approvvigionamento e la diffusione. Per rifornirsi di GNL attualmente è necessario andare all’estero.

A gennaio 2014 è stato costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico un gruppo di coordinamento per delineare un piano strategico per lo sviluppo del mercato di GNL in Italia. Assogasliquidi è impegnata attivamente in  tutti i tavoli di lavoro e alcune sue aziende associate si sono adoperate per realizzare i primi serbatoi destinati ad alimentare i distributori stradali di metano.  

‘È un primo passo, ma ad oggi è anche l’unico esempio concreto di utilizzo del GNL’, ha proseguito Franchi. ‘Dobbiamo avere subito infrastrutture adeguate e promuovere lo sviluppo di questa fonte energetica virtuosa; se lo Stato vuole perseguire una  reale politica di sviluppo sostenibile, il GNL deve farne parte. Assogasliquidi si candida a essere motore di questa attività, affinché non venga persa una grandissima occasione di crescita per il Paese.’ 

gc

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