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Agricoltura contro fotovoltaico? Nasce l’agrovoltaico, per produrre energia e coltivare i campi

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Più fotovoltaico e meno campi agricoli? Da oggi la soluzione può essere l’agrovoltaico, impianti fotovoltaici posizionati a 5 metri di altezza per consentire anche di coltivare i campi

Il fotovoltaico produce energia pulita. Però gli impianti fotovoltaici ormai riempiono i nostri campi, sottraendoli all’agricoltura. All’inizio poteva anche far piacere, ma negli ultimi anni, la perdita dei campi da coltivare ha dato vita a una vera e propria emergenza, da recuperare grazie agli impianti fotovoltaici galleggianti e all’agrovoltaico.

Siamo più precisi. In 40 anni l’Italia ha perso quasi 5 milioni di ettari coltivabili, anche a causa delle installazioni fotovoltaiche – per farci un’idea, ha perso una superficie pari a due volte la Lombardia. Alcune soluzioni a tutto questo possono essere il fotovoltaico galleggiante (da realizzare fuori dai campi, nei laghi o negli specchi di acqua che serve a irrigare le coltivazioni) e l’agrovoltaico, cioè pannelli fotovoltaici installati a 5 metri di altezza che permettono di coltivare il campo sottostante. I pannelli sono sostenuti da grossi pali e comunicano tra di loro tramite un sistema wireless, senza fili. I pannelli cambiano orientamento nell’arco della giornata, in modo da seguire la posizione del sole e massimizzare la propria resa.

Non solo. L’impianto fotovoltaico illumina anche il terreno sottostante, i pali sono posti ad una distanza di dodici metri l’uno dall’altro e i pannelli sono piegati in modo che ombreggiano solo al 15%.

L’altezza e la larghezza della disposizione dei pannelli consente ai mezzi agricoli di passare senza alcun problema, ma se fosse necessario, i pannelli potrebbero essere disposti parallelamente al suolo in modo da agevolare la circolazione e l’attività. In caso di pioggia e di neve i pannelli possono anche ruotare in modo da porsi completamente perpendicolari al terreno.

(Natale Accetta)

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