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Etichette energetiche furbette?

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Un elettrodomestico su tre non e’ dotato di etichetta che certifica la sua efficienza energetica o e’ dotato di un etichetta poco corretta

Non tutte le etichette che certificano l’efficienza energetica degli elettrodomestici sono corrette. A dirlo è ‘Etichetta furbetta’, un’indagine di Legambiente, che tra 2522 prodotti esaminati, 1991 nei negozi fisici e 531 in quelli online, uno su tre viene venduto senza etichetta o con l’etichetta fuori posto o scorretta mettendo così in difficoltà il consumatore.   

Per la ricerca, realizzata in collaborazione con Movimento Difesa del Cittadino, Sono stati analizzati 5 tipi di prodotto (tv, frigoriferi, refrigeratori per il vino, forni elettrici e condizionatori) e quattro tipi di negozi: le grandi superfici di vendita di mobili, ipermercati con un corner per gli elettrodomestici, grandi superfici specializzate e online stores. Dalla ricerca è emerso che su un totale di 2522 prodotti il 30% dei prodotti presi in esame nei negozi fisici non è etichettato correttamente. Più grave la situazione per i negozi online dove soltanto il 10% dei prodotti – o poco più – riporta le informazioni energetiche in maniera esaustiva e corretta. Frigoriferi, freezer, forni elettrici risultano  essere i prodotti venduti quasi sistematicamente con l’etichetta, mentre televisioni, cantinette e condizionatori sono invece quelli hanno un livello di etichettamento molto inferiore e ciò dipende dal punto di vendita. (vedi tabella sotto). Le cantinette sono state scelte perché legate a un prodotto iconico per l’Italia come il vino, e per avere nel paniere anche un prodotto che si riferisce a un consumo non strettamente domestico. Il condizionatore vanta, invece, il maggiore trend di diffusione degli ultimi anni, responsabile, infatti, dei picchi di consumo estivi (che corrispondo anche ai picchi di consumo massimi annuali).

 ‘Le direttive Ecodesign ed Etichetta Energetica sono, nel loro congiunto, una delle più grandi operazioni ambientali della storia europea e mondiale – spiega Edoardo Zanchini, Vicepresidente nazionale di Legambiente – La loro applicazione potrebbe far risparmiare quasi 400 euro a famiglia, a ciò si aggiunge il vantaggio ambientale  dato che il taglio annuale alle emissioni climalteranti sarebbe pari a 500 milioni di tonnellate di CO2: si tratta dell’1,5% delle emissioni mondiali, pari a quelle del parco auto circolante in Europa. Purtroppo, però, queste direttive non sempre vengono applicate e i consumatori spesso non sono in condizione di scegliere correttamente i prodotti in vendita: alcuni prodotti sono meno efficienti di quanto dichiarato sull’etichetta, altri sono privi delle indicazioni energetiche che dovrebbero essere fornite al consumatore. I mancati risparmi derivanti da queste infrazioni aumentano inevitabilmente i costi familiari, mettono sotto stress le reti elettriche dei paesi membri e contribuiscono negativamente al cambiamento climatico’.

(gc)

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