L’inverno rallenta, non teniamo i riscaldamenti troppo alti

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Le temperature di questo periodo sono al di sopra della media, l’inverno tarda a venire. E allora niente riscaldamenti accesi per troppo tempo o a una temperatura elevata. Un modo anche questo per risparmiare in tempi di crisi

di Antonio Galdo

www.nonsprecare.it

L’inverno se la sta prendendo comoda, molto comoda. Il pianeta surriscaldato, perché troppo inquinato, comporta anche qualche vantaggio: in alcune giornate ci sembra ancora di essere in primavera. Fantastico. Temperature così alte e fuori regola rappresentano anche una buona occasione per risparmiare, ad esempi, con un taglio significativo nei consumi di gas e di elettricità per il riscaldamento in casa e in tutti gli edifici pubblici e privati. Le nostre abitudini in materia sono pessime, facciamo girare le caldaie a palla, inquiniamo, trasformiamo gli appartamenti in città e specie in montagna in saune da centro fitness, paghiamo bollette stratosferiche e sempre in aumento. In una parola, sprechiamo. Forse la Grande Crisi ci può aiutare, se  non costringere, a voltare pagina, anche solo spingendoci a ricordare, come le tabelline durante gli anni della scuola, alcune regole essenziali per il corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento.

La temperatura in casa non deve superare i venti gradi, e se diventa troppo alta, tra l’altro, contribuisce a raffreddori, bronchiti e asma. Fa male. In secondo luogo, durante la notte é preferibile, comunque, non tenere accessi gli impianti con relativi consumi di gas. Troppo caldo in camera da letto peggiora la qualità del sonno, impasta la bocca, peggiora la respirazione e ti trascina a una sveglia con la gola secca, come se avessi mangiato insaccati e formaggi per tutto il giorno. Infine, non dimenticate mai che un solo grado in più della temperatura in casa grazie al lavoro dei radiatori ed ai relativi consumi energetici, durante l’inverno, si traduce in un aumento della bolletta tra il 7 e l’8 per cento. Un salasso, evitabile con gesti semplici e innanzitutto attraverso l’eliminazione di alcuni sprechi domestici.

In questi giorni ho visto in diverse città italiane, a partire da Roma, avvisi e raccomandazioni di varia natura per non abusare con i riscaldamenti fuori misura, specie negli edifici pubblici per i quali spesso mancano anche i soldi per pagare le bollette di acqua, luce e gas. Già, perché gli sprechi come al solito, anche in materia di riscaldamento, sono bipartisan, pubblici (tanto paga Pantalone…) e privati (nelle nostre famiglie abituate a stili di vita fuori misura). E le cose diventano terribilmente complicate quando c’é di mezzo il condominio che deve prendere una decisione sugli orari di funzionamento degli impianti in comune. Considerando che in più della metà dei condomini italiani si litiga su tutto, dai posti auto agli abusi di proprietari e inquilini, prendere una decisione corretta e condivisa per evitare sprechi di consumi energetici con il riscaldamento é praticamente un’impresa titanica. Di fronte alla quale gli amministratori di condominio sono portati a fare la scelta più semplice: riscaldamento a palla, per tutti. Più semplice sicuramente, ma anche la più sciagurata in termini di costi per le famiglie e per l’intera collettività.

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