Le pile ecologiche, che si ricaricano con la radice di una pianta
Anche le pile diventano ecologiche: le batterie al litio potrebbero sfruttare le radici di una pianta per accumulare maggiore energia
Le pile ecologiche si alimentano grazie ad una pianta. Questo nuovo tipo di batterie rappresentano una soluzione originale nel campo dell’alimentazione ecosostenibile dei dispositivi elettronici. Si tratta, in pratica, di una recente scoperta di alcuni ricercatori della Rice University a Houston (Texas), che hanno individuato nelle radici di una particolare pianta tintoria, la Robbia, un’alternativa di alimentazione più ecologica ed economica rispetto alle tradizionali batterie al litio.
Le nuove pile ecologiche che si coltivano grazie ad una pianta sono costituite, in particolare, da uno speciale colorante rosso, la ‘purpurina’, estratto dalle radici della Robbia e che per le sue proprietà, simili a quelle di un elettrodo (ossia di un conduttore elettrico), può essere facilmente impiegato nelle pile, in abbinamento agli ioni di litio. La purpurina infatti, è un tipo di molecola ricca di elettroni, per cui basta scioglierla in un solvente a base di alcol e aggiungere dei sali di litio per ottenere l’elettrodo necessario a scatenare la stessa reazione chimica di una pila tradizionale.
Le nuove batterie ecologiche che si coltivano grazie alle proprietà della Robbia, hanno inoltre permesso ai ricercatori di realizzare la prima pila vegetale a ‘semicella’, con una capacità di 90 milliampere-ora per grammo. Un prototipo, questo, che lascia ben sperare sulla futura commercializzazione, magari tra qualche anno, della batteria ‘green’ coltivabile, da usare come alimentazione dei più svariati dispositivi elettronici (cellulari, ipad, etc..).
Le pile ecologiche che si coltivano grazie alle proprietà della Robbia, sono state scelte, in particolare, per fare le veci del cobalto (materiale impiegato largamente nella produzione delle pile classiche al litio) e fornire un’alternativa di alimentazione ecofriendly a costi più contenuti. Attualmente, infatti, il processo di conduzione elettrica di molte batterie tradizionali si realizza grazie al ‘litio ossido di cobalto’, un materiale che ha un pesante impatto ambientale e costi economici rilevanti: la sua estrazione e la combinazione con il litio ad alte temperature per formare l’elettrodo, richiede una modalità di produzione dispendiosa e ad alta intensità energetica.
Matteo Ludovisi
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