New York, grande successo per il Pugilatore in riposo
Grande successo di pubblico a New York per il Pugilatore in riposo. In oltre 90 mila hanno ammirato la scultura bronzea ellenistica. Da oggi l’opera è di nuovo in Italia
Dopo aver incantato gli Stati Uniti, il Pugilatore in riposo è ritornato a Roma presso il Museo Nazionale Romano. Sono stati oltre 90 mila i visitatori che hanno ammirato l’opera al Metropolitan Museum of Art (MET) dal 3 giugno al 18 luglio. Il capolavoro, esposto per la prima volta negli Usa, è stato protagonista della mostra organizzata grazie a Eni dall’Ambasciata Italiana a Washington nell’ambito dell’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti.
Il Pugilatore in riposo, esposto alla “Mary and Michael Jaharis Gallery” del Metropolitan Museum of Art, è una scultura bronzea del IV secolo a.C. La statua fu rinvenuta a Roma nel 1885 sul versante meridionale del Quirinale nei pressi delle Terme di Costantino, di cui si pensa fosse uno degli arredi. L’opera era stata nascosta sottoterra per sottrarla alle invasioni barbariche che devastarono Roma nel V Secolo d.C. La figura del pugile dal corpo muscoloso e spalle possenti viene mostrata in un momento di riposo dopo il combattimento.
Eni pone la cultura al centro della propria attività nel rapporto con i territori e le persone. Trasmettere e sostenere la cultura è quindi un “modo” di operare nella società in cui Eni si riconosce profondamente proponendo la propria progettualità costantemente basata sul concetto di innovazione, che è comune a tutto l’agire dell’azienda. Sostenere l’esposizione del Pugilatore in riposo e aderire con un ruolo di primo piano all’Anno della Cultura Italiana degli Stati Uniti è stata l’espressione un valore identitario di Eni a cui si somma il rapporto costante e proficuo che segna la relazione con gli Stati Uniti.
La presenza di Eni negli USA risale al 1962, quando venne costituita Agip Usa Inc. con lo scopo di favorire l’acquisto di materiali di interesse per Eni negli USA. Eni dal 1995 è quotata al New York Stock Exchange. Nel 2007 Eni ha concluso il processo di acquisizione delle attività upstream della compagnia americana Dominion Resources nel Golfo del Messico. Negli Stati Uniti Eni detiene interessi in 393 blocchi, di cui 281 nel Golfo del Messico, 111 nel North Slope Alaska ed 1 nelle Barnett Shale (gas shales) in Texas. In Alaska inoltre Eni è operatore del campo di Nikatchuq, e detiene una quota del 30% nel campo di Oooguruk, in produzione dal 2008. La produzione giornaliera di Eni negli USA si attesta sui 100.000 barili d’olio equivalente, 60% dei quali provengono da campi operati. (com)
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