Niente costi delle rinnovabili sulle bollette. La proposta rivoluzionaria di Simone Togni
Simone Togni, presidente di Anev, propone di togliere i costi delle rinnovabili dalla bolletta energetica. Gli incentivi potrebbero essere sostituiti dal conto capitale e alla leva fiscale
Rinnovabili e costo alto delle bollette. Mentre l’Italia grazie alla Strategia energetica nazionale (Sen) prova a dare seguito agli obiettivi fissati dall’Ue in merito alle energie rinnovabili per il 2020, impegnandosi non solo a raggiungere l’obiettivo del 30% di energia pulita, ma a superarlo, raggiungendo il 38%, c’è chi si preoccupa di quali conseguenze i costi degli incentivi alle rinnovabili potrebbero avere sulla bolletta energetica.
Una probabile soluzione all’eliminazione del costo delle rinnovabili sulla bolletta energetica viene, a differenza di quello che si potrebbe pensare, dal mondo delle rinnovabili. Simone Togni, presidente di Anev, Associazione nazionale energia del vento, prende una posizione forte e decisa in merito alla Strategia energetica nazionale (Sen) e propone di abolire dalla bolletta i costi delle energie rinnovabili: tra i primi punti di un documento stilato dall’Associazione e presentato in un’audizione al Senato, l’Anev ricorda infatti che gli ‘strumenti di incentivazione alle rinnovabili, posti in essere negli ultimi anni, hanno di fatto comportato oneri finali che andrebbero rimodulati’ anche ‘per andare incontro alle crescenti necessità di riduzione dei costi della bolletta energetica’.
Eliminare i costi delle rinnovabili dalle bollette energetiche significherebbe eliminare gli incentivi. Come farebbero allora le grandi aziende a puntare e ad investire in energia pulita? Grazie al conto capitale e alla leva fiscale. La proposta di Togni di eliminare i costi delle rinnovabili dalla bolletta energetica pagata dai cittadini sottende, infatti, anche l’annullamento degli incentivi per le grandi aziende che lavorano nel settore dell’eolico, le quali per trovare un aiuto economico dovrebbero iniziare a ragionare su meccanismi alternativi, ‘ricorrendo ad esempio a strumenti quali il conto capitale e alla leva fiscale che, congiuntamente, potrebbero raggiungere il medesimo risultato con minor onere per il sistema.’
Eliminare i costi delle energie rinnovabili dalla bolletta non solo farebbe risparmiare i cittadini, ma produrrebbe dei benefici agli impianti stessi: ‘garantirebbe oltre al necessario allineamento tra disponibilità di risorse e incentivazione di nuove infrastrutture elettriche, anche una maggiore efficienza e durata della vita utile di detti impianti con un conseguente drastico abbattimento dei costi per il sistema. Inoltre un passaggio a tale nuovo schema, consentirebbe un ancor maggiore controllo sulle nuove installazioni e sul raggiungimento/superamento degli obiettivi settoriali.’, si legge nel documento Anev.
(gc)
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