Rinnovabili, Anev: il Governo non faccia ricadere i ritardi del decreto sulle imprese
Il Governo non faccia ricadere i ritardi del decreto sulle imprese, dia vita ad una proroga che limiti i danni del ritardo e non faccia morire le imprese green. Questo quello che chiede Anev a Monti
L’Anev congiuntamente con le associazioni Aper e Federpern si rivolge oggi al capo del Governo e ai Ministri Passera, Clini, Fornero e Catania, denunciando che gli ulteriori ritardi nell’adozione della disciplina sui nuovi sistemi incentivanti per le Fonti di energia rinnovabili (Fer) elettriche che dovrebbero entrare a regime (ai sensi del Dlgs n. 28 del 3 marzo 2011) il 1 gennaio 2013, sono ormai insostenibili e sussiste il rischio che l’intero comparto si fermi definitivamente.
Questa mattina in un confronto pubblico il Presidente dell’Anev, Simone Togni ha avuto modo di parlare direttamente e con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che ha dichiarato essere ancora lontano un punto di convergenza tra il Ministero dell’ Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente sul tema delle Rinnovabili.
Nel corso del suo intervento il Ministro Clini ha espresso il proprio favore nei confronti delle Fonti Rinnovabili e l’auspicio di una loro crescita, soprattutto dell’ eolico, del mini – idroelettrico e del biogas con incentivi adeguati a consentire la rinascita. Inoltre, il Ministro ha sostenuto che gli incentivi devono essere riconsiderati in funzione dei benefici che portano in termini di sviluppo, industriali ed occupazionali. In questo modo si andrebbe a ridurre il costo complessivo dell’incentivo. In questa giusta ottica le tecnologie come l’eolico che hanno realizzato una filiera nazionale solida, potrebbero finalmente dimostrare i benefici che portano al Paese in termini di occupazione, sviluppo, industria e soprattutto entrate fiscali, previdenziali e ogni altro beneficio legato allo sviluppo della filiera nazionale dell’eolico.
A fronte di quanto detto l’Anev prende atto del probabile ulteriore ritardo e auspica che tale slittamento venga utilizzato per migliorare il provvedimento, ma con forza chiede una analoga proroga di 12 mesi nell’applicazione dei nuovi sistemi incentivanti, per garantire stabilità, certezza e salvaguardia degli investimenti già in corso di realizzazione da parte degli operatori del settore.
È giunto il momento di dare finalmente stabilità e certezze al settore, al fine di evitare l’uscita del nostro Paese da una delle ultime prospettive di leadership industriale ancora possibili per l’Italia rappresentata proprio dalla generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili e in particolare dell’eolico. (com)
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