**Arte: è morto Dani Karavan, scultore di grandi ‘opere ambientali’** (2)

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(Adnkronos) – I successivi ‘environments’ realizzati in spazi pubblici, urbani o paesistici confermano i suoi intenti socio-psicologici ed estetici: oltre alle piazze di Gerusalemme e di Tel Aviv, si ricordano: Ma’alot (la Museum Platz dei musei Wallraf-Richartz e Ludwig, 1981-86) a Colonia; Axe majeur (1986) a Cergy-Pontoise, vicino a Parigi; il monumento commemorativo per il filosofo Walter Benjamin a Port Bou, in Spagna (1990-94); Strasse der Menschenrechte presso il Germanisches Nationalmuseum di Norimberga (1993); installazione per la sede dell’Unesco a Parigi (1993-95).

Ha poi realizzato, tra l’altro, il Garden of memories (1996-99) a Duisburg, in Germania, e il Way of Peace (1996-2000), che si estende per tre chilometri dalla vecchia città di Nitzana lungo il confine tra Israele ed Egitto. Del 2005 è invece il Regensburg Synagogue memorial, che commemora la distruzione (1938) della vecchia sinagoga.

Una grande retrospettiva dell’opera di Karavan è stata presentata nella mostra tenutasi nel 2008 presso il Museo d’Arte di Tel Aviv e successivamente ospitata nel Martin-Gropius-Bau di Berlino, prima di approdare in Giappone al Setagaya Museum of Art di Tokio e al Museo civico di Nagasaki. Nel 2009 ha inaugurato “Tempo”, un’opera ambientale situata all’uscita “Calenzano” dell’autostrada italiana A1, vicino a Firenze. Lo scultore è presente nella Collezione Gori della Fattoria di Celle a Santomato (Pistoia).

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