**Autonomia: Ciocca, ‘grazie a Comitato Nord governo ha messo un punto fermo’**
Milano, 21 feb. (Adnkronos) – “Pretendere l’approvazione del disegno di legge sull’autonomia entro i prossimi 30 giorni, senza nessuna modifica, da Camera e Senato”. La linea del Comitato Nord sull’autonomia è chiara e non prevede deroghe, come spiega all’Adnkronos l’eurodeputato della Lega, Angelo Ciocca, fedelissimo di Umberto Bossi oltre che coordinatore, insieme a Paolo Grimoldi, della corrente interna alla Lega, voluta dal Senatùr.
“La cosa più importante per noi è che si faccia -afferma Ciocca-. Finalmente, anche grazie al lavoro del Comitato, il governo ha messo un punto fermo sul tema dell’autonomia, ma ora il ddl deve diventare legge per consentire la partenza dell’iter delle proposte con le quali le regioni potranno chiedere il trasferimento di alcune competenze”. Tra queste, non solo scuola e sanità, ma anche energia, cultura e infrastrutture: “cioè tutto quello che oggi, trasferito in prossimità del cittadino, può essere una ricchezza. Perché il giornale va letto dalla giusta distanza: più lo tieni lontano, meno lo riesci a leggere. E questo è lo spirito, anche per evitare la dispersione di risorse, perché più le risorse sono affidate alla prossimità e più hanno un controllo e una efficienza maggiore”.
Certo, rispetto all’idea originaria di Bossi manca il trasferimento delle risorse, cosa non da poco: “L’ottimo è nemico del buono -osserva l’eurodeputato del Carroccio-. L’importante è che questo processo virtuoso parta. Lo si è promesso e mi auguro che non ci sia una partita a tennis fra Camera e Senato per perdere tempo. L’auspicio è che ci sia serietà e che il testo del governo venga rispettato così com’è”.
C’è chi teme che l’autonomia possa di fatto dividere l’Italia: “L’Italia è già divisa -afferma Ciocca-; questo è un dato oggettivo. Lo è sotto tanti aspetti; la Lombardia, ad esempio, oggi è la regione dove il dramma della guerra ha impattato di più, sotto forma di rincari e dov’è maggiore il numero di poveri. Il Nord è l’area che più ha risentito dell’aumento dei costi, oltre quelli legati alla crisi energetica, parliamo di affitti e di esposizione ai mutui, oltre che del semplice costo della vita, di gran lunga superiore rispetto al resto d’Italia”. E allora, “sarà proprio l’autonomia a riunire il Paese, eliminando tutte queste disuguaglianze”.
In questo senso, “il meccanismo premiante nei confronti delle regioni virtuose, in termini di capacità e voglia di fare, potrebbe far sentire di meno il ‘comportamento truffa’ da parte dello Stato centrale”. Del resto, “parliamo di 56 miliardi di euro di residuo fiscale che oggi finiscono nelle casse dello Stato centrale, un argomento che qui al Nord causa una grande sofferenza perché a fronte delle esigenze, non si vedono le risposte. Pensiamo, ad esempio, ad un papà che deve portare a scuola un bambino disabile e si sente dire che non ci sono risorse per il trasporto; è chiaro che si chiederà il perché di questa ingiustizia”. Ecco, “sono proprio queste ingiustizie a dividere il Paese, mettendo uno contro l’altro”.
Sono passati 40 anni da quando il Senatùr ha aperto la questione settentrionale: “In tutti questi anni, purtroppo, la situazione non solo non è migliorata, ma ha ancora oggi assoluta necessità di trovare risposte”. E allora, “se, come io penso, questo governo vuole mantenere il giudizio positivo che oggi ha da parte dei cittadini, deve continuare a dimostrare serietà e coerenza”. Ed è per questo che “io sono assolutamente ottimista. Finalmente, anche grazie all’attività del Comitato, abbiamo rotto il ghiaccio, e fino a due o tre mesi fa non era facile ipotizzarlo. Da parte di Umberto Bossi c’è molta soddisfazione, anche perché è lui il detentore della questione settentrionale e tale rimarrà perché ad oggi non c’è stato nessuno come lui in grado di intuire quanto fosse importante affrontare questo tema”. Quindi anche “se si è arrivati adesso all’autonomia”, e a volte capita di assistere a qualche tentativo di piantare la bandierina, “bisogna sempre ricordare che è stato lui il primo a diagnosticare questa ‘malattia’ e a tracciare questa ‘cura’. Lui ha il ‘copyright’. E il suo entusiasmo è come quello di un ricercatore che finalmente ha la possibilità di vedere la sua intuizione prendere forma. Ecco perché ha tutta l’intenzione di contribuire attivamente al processo di approvazione del ddl”. Al momento non si hanno dettagli delle iniziative in programma, tranne che saranno aperte alla cittadinanza “per favorire la partecipazione” e che l’obiettivo è di estenderle su tutto il territorio nazionale.