ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Ben Shelton, chi è l'avversario di Sonego agli Australian Open-Fiere, Danese (Aefi): "2024 buon anno, bilanci molto importanti per aziende"-Trump, oggi la cerimonia di insediamento: la diretta-Cirino Pomicino e il Centro: "Nuova Margherita è una fregnaccia, disperati in cerca d'identità"-Crosetto: "Possibile invio ufficiali in Ucraina e Medio Oriente per imparare e prepararsi"-Sanremo, Damiano David sarà il superospite della seconda serata-Australian Open, Sinner e Sonego ai quarti: quando giocano e il possibile derby-Il conte di Montecristo, anticipazioni e riassunto seconda puntata stasera 20 gennaio-Sanremo 2025, Damiano David è il super ospite della seconda serata-Mina Settembre domina ascolti in prime time, Che tempo che fa da record-Grande Fratello, stasera 20 gennaio nuovo appuntamento: tutte le anticipazioni-Da Biden grazia preventiva a Fauci, Milley e Commissione che indagò su assalto al Congrsso-"Meglio in carcere che sole a casa", la scelta delle donne anziane in Giappone-Avanti un altro, al via la nuova edizione con Paolo Bonolis: le novità-Doualla, nuova stella dell'atletica. Vannacci: "Italiana di origini camerunensi? Complimenti"-Caso Djokovic-Jones, la gag di Kyrgios: "Novak, siamo in diretta!" - Video-Hamilton, il primo giorno in Ferrari: "Un sogno che si realizza"-Doping, Wada non fa ricorso contro Swiatek: le differenze con caso Sinner-Trump, il messaggio del Papa: "Non ci sia spazio per odio e discriminazione"-Djokovic, le scuse di Tony Jones: "Era umorismo, nessuna mancanza di rispetto"

Aviaria prossima pandemia, il timore dei virologi: “E’ fortemente possibile”

Condividi questo articolo:

(Adnkronos) –
L'aviaria sarà la prossima pandemia? "E' fortemente possibile" secondo Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), che in un'intervista all'Adnkronos Salute non usa mezzi termini sui timori suscitati dall'epidemia che cresce tra i bovini da latte negli Usa, a causa di un ceppo altamente patogeno di virus H5N1 ritrovato in frammenti anche nel latte pastorizzato in commercio Oltreoceano. Nella comunità scientifica "la preoccupazione è grande", spiega l'esperto appena rientrato da Barcellona, dove ha partecipato al Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid). "Il passaggio dell'aviaria nei mammiferi e la circolazione in questi animali – avverte – è un passo avanti verso l'uomo".   Lo specialista, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all'università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili, traccia un quadro "forse pessimistico – ammette – ma purtroppo non dobbiamo mettere la testa sotto la sabbia. Bisogna invece essere realisti e prepararsi", ammonisce Caruso. Pensando a una futura emergenza pandemica, sottolinea, "il virus aviario è l'unico che preoccupa realmente" per più di una ragione. Innanzitutto perché "è un virus influenzale che in quanto tale si trasmette per via aerea, la più efficace in termini di contagio". Il patogeno, poi, è estremamente diffuso: "Lo stanno portando dappertutto le anatre selvatiche, che ormai vediamo anche nelle nostre città, nei nostri stagni, nei nostri corsi d'acqua". E sta mutando: "Non solo l'H5N1 – precisa l'esperto – ma diversi ceppi di virus aviario si stanno modificando, a livello di più recettori di superficie, per potersi adattare all'uomo. Un salto sempre più facile, dopo che è passato ai mammiferi e tra i mammiferi circola".  
Siamo dunque di fronte "non a una aviaria, ma a più aviarie – puntualizza Caruso – che hanno fatto il loro ingresso nel mammifero e sono tutte potenzialmente pericolose per l'uomo. Preoccupano perché la circolazione nei mammiferi indica che il virus sta evolvendo in una direzione chiara: ha imboccato una strada che inevitabilmente, prima o poi – prospetta il presidente dei virologi italiani – porterà all'arrivo nell'uomo il quale potrà diventarne serbatoio e diffusore".   
Arriveremo alla trasmissione del virus dell'influenza aviaria da uomo a uomo? "E' inevitabile – risponde Caruso – che quando il virus entrerà più e più volte nell'uomo potrà assumere quella 'fitness', cioè quella capacità di adattamento alle cellule umane, che permetterà all'uomo di fare da reservoir e quindi da diffusore per altri uomini".  Al di là dei casi noti per esposizione, professionale o meno, ad animali infetti, "chissà quante volte l'uomo è già stato infettato, magari senza presentare sintomi importanti – ragiona il presidente Siv-Isv – Chissà quanti virus aviari stanno cercando di entrare nell'uomo e quante volte ci sono riusciti". Pertanto, se è vero che ad oggi per il virus aviario il contagio uomo-uomo non è mai stato confermato, "non è detto che una trasmissione uomo-uomo non sia già possibile – osserva Caruso – o che quantomeno qualche ceppo non si sia già stabilizzato nell'uomo".  Insomma, "la situazione è veramente preoccupante – è il messaggio – ed esige una sorveglianza stringente sugli animali, non soltanto i volatili, sugli alimenti di origine animale consumati dall'uomo e sugli uomini stessi. E' indispensabile farci trovare pronti, preparati a una nuova possibile futura pandemia".   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Questo articolo è stato letto 1 volte.

adnkronos, ultimora

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net