Biotech, Giansanti (Confagricoltura): “Nel 2050 10 miliardi di persone al mondo, serve produrre di più”
(Adnkronos) – "L'agricoltura ha fondamentalmente molto bisogno della scienza e della ricerca applicata. Noi abbiamo due modi per avere ovviamente capacità e processi produttivi nuovi: aspettare i tempi della natura o usare i frutti della scienza e della ricerca. È evidente che la scienza e la ricerca oggi danno certezze e garanzie in tempi molto più rapidi rispetto alla natura. Da qui al 2050 la popolazione mondiale arriverà a 10 miliardi di persone. Noi dobbiamo produrre di più preservando le risorse naturali. Sembra una battaglia impossibile, al contrario, proprio grazie alla ricerca e alla tecnologia, noi riusciremo a soddisfare l'aumento di produzione e dall'altra garantire questo aumento di produzione in uno scenario, in una fase anche politica fortemente instabile, a seguito degli effetti delle guerre e del cambiamento climatico. E quindi le Tea – Tecniche di evoluzione assistita diventano fondamentali proprio per dare agli agricoltori il grado di produrre di più, preservando le risorse naturali, proteggendosi dal cambiamento climatico". Lo ha detto all’Adnkronos Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura in occasione dell’Assemblea pubblica 2024 di Assobiotec- Federchimica dal titolo "Competitività: il nodo della ricerca, il ruolo dell’impresa" che si è tenuta oggi a Roma. "Sulle Tea stiamo facendo una grande battaglia di civiltà – ha aggiunto Giansanti – sono anni che ne parliamo e come Confagricoltura siamo stati gli artefici del dibattito parlamentare in Italia e oggi abbiamo un governo che tra l'altro ha avviato un dibattito parlamentare forte fino ad arrivare alla sperimentazione in pieno campo". Poi sul campo sperimentale di riso nel pavese ottenuto con le Tea, "completamente distrutto" nei giorni scorsi "da ignoti", Giansanti non ha dubbi: "Dispiace vedere come alcune persone di notte abbiano deciso di bloccare la sperimentazione in un campo di riso 'modificato' nel Paese. Ancora purtroppo viviamo di oscurantismo, c'è chi crede che il passato sia meglio del futuro. Al contrario, dobbiamo guardare al futuro con ottimismo, senza fermarci neanche di fronte a queste forme di intimidazione". "Dobbiamo guardare al progresso e soprattutto sperimentare in pieno campo per poi dare a quegli strumenti agli agricoltori sempre più fondamentali, per rispondere a un'esigenza fondamentale e primaria, dare da mangiare ai cittadini del mondo" ha concluso. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)