Calcio: tutela minori, sottoscritto protocollo d’intesa con Figc e Regione Piemonte
Roma, 19 mag. (Adnkronos) – Nell’ambito delle attività di Tutela dei Minori sviluppate dal Settore Giovanile e Scolastico, è stato presentato al Salone del Libro di Torino il protocollo di intesa siglato dalla Figc, dal Difensore Civico e dall’Autorità Garante dei Minori della regione Piemonte. Le finalità dell’accordo consistono nel promuovere, nel mondo del calcio giovanile, la cultura dell’inclusione, realizzando iniziative di advocacy congiunte per il contrasto delle condotte a sfondo discriminatorio, anche raccogliendo segnalazioni specifiche da parte delle ragazze e dei ragazzi. Come noto, a questo proposito la Figc, attraverso il Settore Giovanile e Scolastico, ha strutturato una rete di monitoraggio a livello territoriale e si è dotata di un sistema di segnalazioni delle criticità attraverso il sito dedicato www.figc-tutelaminori.it, per la prevenzione e il contrasto della violenza, in tutte le sue forme, su e tra bambine, bambini e adolescenti (tra cui bullismo, cyberbullismo, violenza di genere, fisica e psicologica). Lo annuncia la Figc con un comunicato.
“Lo sport è uno straordinario strumento di inclusione” e ancora “Fair Play in campo e nella vita”: sono alcune delle frasi pronunciate da Paola Baldovino e Ylenia Serra nella loro introduzione. L’attuazione pratica di questi principi nelle società sportive è stata al centro dell’intervento di Vito Di Gioia: “La prima pagina del Comunicato numero 1 parla dei diritti dei bambini. Il nostro compito non è solo quello di formare giocatori, ma di educare, visto che un bambino su quattro gioca a calcio”. Sulla stessa lunghezza d’onda Mauro Foschia: “Il calcio è la terza agenzia educativa, dopo la famiglia e la scuola, il Progetto Tutela Minori è centrale in questa strategia”. Andrea Fabbrini ha sottolineato che “negli spogliatoi non vedo discriminazioni, il problema e le tensioni sono fuori dal campo. I primi ad essere formati dovrebbero essere i genitori”.
Stefano Sorrentino, ormai calato nel ruolo di presidente di una società dilettantistica, ha ribadito: “Le mie squadre hanno un mandato preciso, in caso di gravi episodi di discriminazione devono uscire dal campo. Non mi interessa il risultato, noi dobbiamo educare i ragazzi”. Anche Martina Rosucci ha sottolineato: “Il diritto di non diventare campioni è innegabile, ma i bimbi devono avere l’obiettivo di migliorare ogni giorno e devono coltivare i loro sogni. Per farlo servono regole e disciplina, lo sport in questo è una grande palestra di vita”. Infine, Luca Gemello: “Come calciatore e come uomo cerco di essere la migliore versione di me stesso, come mi hanno insegnato la mia famiglia e le scuole calcio dove sono cresciuto”.
L’accordo intende inoltre sviluppare le sinergie tra le istituzioni sui temi della tutela dei minori, valorizzando l’impegno di collaboratori, operatrici e operatori che, a diverso titolo, lavorano sul territorio promuovendo il benessere psico-fisico delle persone di minore età, specialmente per coloro che sono a rischio di essere maggiormente marginalizzate. A oggi, sono circa 60 le risorse formate e impegnate dal Settore Giovanile e Scolastico su tutto il territorio nazionale, con diversi ruoli nella tutela dei minori: dai delegati regionali, agli esperti di natura giuridico-regolamentare, ai referenti di area psico-pedagogica, coordinati da un ufficio nazionale dedicato e da una specifica commissione federale prevista all’interno del Settore Giovanile e Scolastico.