Caso sottomarini, Francia richiama ambasciatori in Usa e Australia

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Parigi, 17 set. (Adnkronos) – La Francia richiama gli ambasciatori da Usa e Australia per il ‘caso sottomarini’ legato al patto Aukus. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha annunciato questa sera che gli ambasciatori di Francia in Australia e negli Stati Uniti sono stati richiamati con effetto immediato “per consultazioni”. “Questa decisione eccezionale è giustificata dalla gravità eccezionale degli annunci fatti il 15 settembre dall’Australia e dagli Stati Uniti”, ha spiegato il ministro.

Stati Uniti, Regno Unito e Australia – che ha rinunciato all’acquisto di sottomarini francesi – hanno annunciato due giorni fa la nascita di Aukus, partnership trilaterale per la sicurezza, voluta per condividere la tecnologia in materia di sicurezza informatica, intelligenza artificiale, sistemi subacquei e capacità di attacco a lungo raggio. Nel quadro del patto si prevede di dotare l’Australia di una flotta di sottomarini a propulsione nucleare.

Nel corso dell’annuncio congiunto in videoconferenza di Joe Biden, Boris Johnson e Scott Morrison, il presidente americano aveva fatto riferimento alla necessità di garantire il mantenimento di un’area Indo-Pacifica “libera ed aperta” e di far fronte “all’attuale ambiente strategico della regione”.

Subito dopo l’annuncio il capo della diplomazia francese si era detto “in collera”: “Non si fa tra alleati”, aveva affermato con riferimento alla rinuncia da parte dell’Australia al contratto che la legava alla Francia. “E’ una pugnalata alle spalle”. Al di là dell’atteggiamento dell’Australia, Le Drian si era anche detto preoccupato per “il comportamento americano” e per questa decisione “unilaterale, brutale, imprevedibile” che “somiglia molto a quello che faceva Trump”. Aveva poi spiegato di aver appreso “all’improvviso, da una dichiarazione del presidente Biden, che il contratto tra gli australiani e la Francia sarebbe terminato”, e che gli Stati Uniti avrebbero fatto agli australiani un’offerta nucleare di cui non si conosce il contenuto.

“Vedremo cosa accadrà”, aveva concluso. “La nostra posizione è molto ferma, di una totale incomprensione e di una richiesta di spiegazioni e chiarimenti da parte degli uni e degli altri”.

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