Centri estivi, ecco quanto costa l’estate dei bambini

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Roma, 16 lug.(Adnkronos) – Non tutti i principali comuni italiani prevedono agevolazioni sui centri estivi per famiglie a basso reddito o numerose. E i bonus per baby sitter e centri ricreativi, destinati alle famiglie con genitori occupati, non favoriscono l’accesso a questi servizi di molti bambini in condizioni svantaggiate. Save the Children ha presentato un report sui centri estivi comunali o convenzionati italiani: ne emerge una situazione frammentata, da Nord a Sud.

“A causa della crisi sanitaria divenuta poi crisi economica – si legge nel rapporto – come già sottolineato nelle settimane scorse dall’organizzazione, sei genitori su dieci hanno fatto i conti con la riduzione temporanea dello stipendio, e quasi un genitore su sette tra quelli di nuclei familiari più fragili, ha perso il lavoro a causa dell’emergenza”. “Inoltre le agevolazioni che si possono ottenere vengono spesso calcolate in base all’Isee dell’anno precedente (2019) che in molti casi non rispecchia una condizione economica nettamente peggiorata nel corso degli ultimi mesi a causa della pandemia”.

“Ma quanto costerebbe quindi un centro estivo comunale o convenzionato per una famiglia che ha a disposizione un reddito molto basso? Con un Isee di 5.000 euro annui, ad esempio per una settimana di centro estivo: a Trieste non pagherebbe nulla, così come nel XV Municipio di Roma (esenzione sotto i 15mila euro di Isee) e a Campobasso. Nel Municipio VII, sempre a Roma, invece una famiglia pagherebbe 60 o 80 euro a seconda della fascia oraria (con esenzione solo per bambini con disabilità o seguiti dai servizi sociali inseriti direttamente dal Municipio). La stessa famiglia, a Milano pagherebbe solo 4 euro a settimana e a Genova pagherebbe 4,8 euro più i pasti per il servizio estivo 3-6 anni e 5,2 euro per il servizio nido estivo, ad Ancona 7,5 euro, a Torino 20 euro, a Venezia 60 euro, mentre a Firenze pagherebbe 100 euro a settimana (50 euro per Isee inferiore a 4.000 euro). A Bologna, con il bonus da 84 Euro del Comune, pagherebbe 1 euro a settimana per quattro settimane, per i centri estivi con tariffe a 85 euro settimanali (circa la metà dei centri estivi applicano questa tariffa, gli altri applicano tariffe più elevate). Ad Aosta il costo è sempre di 75 euro alla settimana”.

“Prevedono l’esenzione sotto una soglia minima Isee – continua Save the Children – solo i comuni di Milano, Torino, Trieste, Roma (nei municipi XV, I, VII, IV, III, VI, X, XIII). Una famiglia a medio reddito, con Isee di 20.000 euro, potrebbe mandare il proprio figlio ad un centro estivo pagando a settimana a Torino 80 euro e a Milano circa 44 euro per i centri estivi 6-11 anni, a Firenze 170 euro a settimana, a Genova 32,42 euro più i pasti per i servizi estivi infanzia e 49,08 euro per i nidi estivi, ad Ancona 27,5 euro mensa inclusa. In comuni come Venezia, Bologna, Aosta, il costo affrontato da una famiglia di questo scaglione Isee sarebbe lo stesso della famiglia a basso Isee (5.000 euro)”.

“Le riduzioni tariffarie, oltre che per scaglioni Isee previsti in molti comuni, sono previste per le famiglie che iscrivono più figli come ad esempio nel caso dei comuni di Ancona, Aosta solo per i Centri Ludico Sportivi, Firenze, Milano, Trieste”, spiega la nota.

Le grandi disparità nelle condizioni di accesso, costi e agevolazioni rischiano insomma di allungare l’isolamento sociale, ricreativo e formativo che i bambini hanno vissuto nei mesi scorsi a causa dell’emergenza Covid-19.

“Dall’analisi dei dati – si legge ancora nel rapporto diffuso dall’organizzazione – risulta chiaro un panorama frammentato in tutta Italia, con regole differenti in base ai comuni, che spesso crea confusione e marca le differenze tra Nord e Sud del paese. Non tutti i comuni sono stati pronti a partire appena è stato reso possibile dalle linee guida ministeriali; alcuni hanno centralizzato l’offerta e altri l’hanno delegata al privato e al non profit; diverse volte le informazioni non sono chiare, e non c’è uniformità nell’offerta del servizio per tutte le fasce d’età”.

“Esistono discrepanze tra il costo che famiglie nelle stesse condizioni economiche devono sostenere a secondo del territorio in cui si trovano, così come diversi sono i parametri in base ai quali si valutano agevolazioni ed esenzioni per il pagamento, che in alcuni casi, come l’ISEE dell’anno precedente, non fotografano la situazione economica attuale della famiglia. Eppure proprio quest’anno l’offerta estiva è di particolare importanza, dopo il lungo periodo di isolamento, le scuole chiuse e tantissime famiglie che non trascorreranno nemmeno un giorno di vacanza mentre fronteggiano un grave impoverimento”, prosegue lo studio.

“Il diritto all’educazione dei bambini non può essere lasciato sempre in fondo alla lista. Questa estate deve essere l’occasione per restituire ai bambini più colpiti dall’isolamento educativo le occasioni di socialità, di gioco e di apprendimento che sono loro mancate”, dice Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. “Chiediamo un impegno straordinario alle amministrazioni, alle scuole, alle istituzioni ad ogni livello per aprire nel mese di agosto e fino all’inizio dell’anno scolastico, spazi di gioco, educazione e di socialità per tutti i bambini, a partire da quelli che vivono nei quartieri più svantaggiati, utilizzando tutti i fondi stanziati dal decreto Rilancio. L’estate dei bambini non deve essere un tempo vuoto, ma un tempo ricco di opportunità”.

“Proprio in questa direzione si muovono gli “Spazi Futuro”, avviati da Save the Children in collaborazione con una rete di partner territoriali nelle periferie di tante città. All’indomani dell’emergenza, Save the Children ha avviato un programma di risposta all’emergenza Covid-19, per sostenere i bambini e le famiglie in maggiore difficoltà, sul piano educativo così come su quello economico o psicosociale. Con il programma “Non da soli”, sono state sostenute circa 75mila persone. Nella seconda fase dell’emergenza, per contrastare il diffondersi della povertà educativa, a seguito della chiusura delle scuole, l’Organizzazione ha lanciato la campagna nazionale “Riscriviamo il Futuro”, un programma articolato di interventi a partire proprio dall’estate dei bambini. Grazie al sostegno di Fondazione Bolton Hope Onlus, sono stati aperti in tutto il territorio nazionale 90 spazi in quartieri disagiati dove i minori stanno usufruendo di attività educative e ricreative gratuite. Il programma, che nel primo mese ha già coinvolto 1.460 minori, proseguirà per tutto il periodo estivo e alla ripresa dell’anno scolastico”.

“L’accesso al servizio, inoltre resta condizionato da differenti parametri e restrizioni che in molti casi lasciano fuori quei minori che non sono residenti nel Comune. Su questo fronte, le difficoltà affrontate dalle realtà locali sono state molte e diverse e in alcuni casi hanno costretto i Comuni a scelte limitative dei criteri di accesso, mentre altri Comuni sono riusciti a trovare soluzioni che non prevedevano particolari restrizioni”, spiega il rapporto.

“La fascia d’età dei bambini e ragazzi a cui i centri estivi è principalmente quella che va dai 3 ai 13/14 anni – prosegue Save the Children – ma non mancano comuni che la ampliano di molto, come Bologna (che affianca ai servizi per la fascia 3-14 anche quelli per la fascia 14-18), Trieste (dai 13 mesi ai 18 anni); Palermo e Napoli (0-17 anni); Bari (3-17 anni con alcuni servizi per i 3-36 mesi); Torino (all’estate ragazzi per i 6-11 anni affianca attività estive per le fasce 0-3 e 3-6 anni); Cagliari (da più di 3 anni fino all’adolescenza). Alcune città, invece, hanno potuto garantire le attività solo per alcune fasce d’età: Venezia (3-11 anni) e Milano (centri estivi per la primaria 6-11 anni e centri per le scuole dell’infanzia 3-6 anni”.

“Ci auguriamo che nel mese di agosto lo spettro delle opportunità per i bambini possa ampliarsi ancora, con l’impegno delle istituzioni ad ogni livello, e che nel frattempo si prepari la riapertura delle scuole già dal primo settembre e il regolare avvio dell’anno scolastico in tutte le Regioni entro il 14 settembre”, dice Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.

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