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Conou: “i dati dell’estate confermano la tenuta dell’industria italiana”

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Roma, 17 set. – (Adnkronos) – Negli ultimi mesi l’attività della filiera degli oli minerali usati non si è mai fermata, mostrandosi reattiva e flessibile. Il Conou, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati ha presentato a Circonomia, il festival dell’economia circolare e delle energie dei territori che parte oggi dalla città piemontese di Alba, il trend dell’attività di raccolta di olio lubrificante usato, assicurata con la consueta tempestività ed efficacia nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia.

Un lavoro da sempre a favore dell’ambiente che ha mantenuto la continuità operativa del sistema di raccolta e di avvio a rigenerazione degli oli lubrificanti usati in Italia anche nella fase più critica dell’emergenza sanitaria: i concessionari raccoglitori del Conou non hanno mai interrotto né rallentato l’attività, consentendo alle imprese italiane di continuare la produzione, ove possibile, o di effettuare, anticipandole, le manutenzioni programmate o straordinarie (generatrici di oli usati); nel contempo le raffinerie di rigenerazione hanno mantenuto in funzione i loro impianti e depositi garantendo la integrità e la continuità del ciclo.

In Italia si è registrata una inevitabile flessione della raccolta, giustificata dall’andamento complessivo del mercato: confrontando l’evidenza nazionale del periodo giugno-agosto 2020 con lo stesso periodo dello scorso anno, il Conou è riuscito a mantenere in sostanza stabile il livello di raccolta, recuperando 43.475 tonnellate di olio usato nel trimestre estivo 2020 contro le 44.276 tonnellate del 2019. Le stime ad oggi prevedono per l’anno 2020 una riduzione dell’ordine del 10% per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nella prima metà del mese di settembre 2020, comunque, si è rilevata una leggera ripresa rispetto all’anno scorso (8.163 tonnellate contro le 7.861 del 2019).

“Il Conou ha dimostrato ancora di più in questi lunghi mesi di essere pronto a sostenere l’uscita del Paese dalla crisi. Oggi non possiamo però non auspicare che un’economia circolare abbia ulteriori possibilità per dimostrarsi piena e matura in un contesto economico e sociale più ampio che sappia promuovere una crescita stabile e il dinamismo del tessuto delle imprese e attività sia pubbliche che private. In questo senso mi auguro che gli interventi che discenderanno dal piano di investimenti del Recovery Fund europeo possano sostenere il percorso di rinascita che abbiamo di fronte a noi. Un progetto strutturale che dovrà integrare gioco forza gli argomenti della salvaguardia ambientale e della Circolarità per essere valido e ed efficace”, dichiara Paolo Tomasi, presidente del Conou, nell’intervento nel panel di Circonomia, a cui il Consorzio anche quest’anno ha aderito come main partner.

Il Conou, continua il suo presidente Tomasi, “si conferma così esempio concreto di economia circolare. Risultati che contribuiscono a posizionare il nostro Paese come eccellenza a livello europeo in termini di raccolta differenziata e riutilizzo dei rifiuti, anche nell’attuale fase di emergenza internazionale. Segno che il tessuto imprenditoriale italiano è ripartito e intenzionato a recuperare le perdite provocate dalla crisi sanitaria mondiale”.

Nella regione Piemonte, solo nel 2019, le aziende della filiera hanno raccolto 15.274 tonnellate di olio minerale usato (circa l’8% del totale nazionale), tutte destinate alla rigenerazione, con un conseguente e significativo risparmio sulle importazioni di petrolio del Paese e sulle emissioni di CO2.

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