Coronavirus: procuratore capo Bergamo, ‘Italia impreparata, c’è stata tanta improvvisazione’

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Milano, 9 dic. (Adnkronos) – Di fronte al dilagare del coronavirus in Italia “eravamo impreparati. Questo ormai mi pare un dato acquisito. Finora abbiamo rilevato purtroppo che c’è stata tanta improvvisazione”. Lo afferma il capo della Procura di Bergamo, Antonio Chiappani, nominato lo scorso maggio, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. L’Italia aveva un piano pandemico, ma “datato 2017 che riguarda l’influenza”, con “molte parti identiche” a quello del 2006, contentente “delle irregolarità, stiamo ancora verificando. Sicuramente il piano del 2017 non contemplava quanto accaduto con il Covid-19. Solo in seguito, dopo la comunicazione dei casi in Cina, l’Istituto superiore di sanità ha presentato un piano strategico che ha però deciso di secretare”. Il piano, più che delle misure di intervento, “in realtà rappresentava possibili scenari”.

Chiappani sottolinea che “i piani per combattere una normale influenza già prevedono la sanificazione dei reparti, l’evacuazione di alcune sale, percorsi differenziati per i malati. Noi stiamo verificando se queste misure siano state prese, dobbiamo scoprire come sia stato possibile che in questa zona ci sia stato il numero più alto di contagiati, malati, vittime”.

Andrea Crisanti, che lavora con la Procura di Bergamo, “ci ha chiesto una proroga, l’attività da svolgere è ancora lunga, tante le verifiche da effettuare. Si deve scoprire che cosa ha inciso in maniera determinante sulla diffusione del virus. Accertare eventuali responsabilità rispetto ai reati di epidemia colposa, omicidio colposo e falso”.

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