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Denunciò il suo estorsore che ora chiede la scarcerazione: “Disfatta dello Stato”

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Palermo, 8 mag. (Adnkronos) – (di Elvira Terranova) -“Diciamolo chiaramente, le scarcerazioni dei boss mafiosi sono una disfatta dello Stato, è una grande sconfitta per la giurisprudenza. Mi sembra semplicemente assurdo che centinaia di detenuti, molti dei quali al carcere duro, abbiano problemi di salute così gravi. Il mio estorsore vuole uscire dal carcere perché sostiene di avere apnee notturne e altri problemi, ma quando venne da me a chiedermi i soldi era grande e grosso mentre mi minacciava…”. Giuseppe Piraino è molto arrabbiato. Non solo per le scarcerazioni già avvenute ma perché ha saputo che altri 456 boss detenuti vogliono lasciare il carcere “con la scusa del coronavirus”. Compreso Luigi Marino, l’estorsore che nel dicembre del 2018 si presentò nel suo cantiere per imporre il pizzo all’imprenditore. E adesso lo stesso Marino, condannato in primo grado per mafia ed estorsione,chiede di lasciare il carcere.

“Solo una scusa la salute – dice Piraino – stava benissimo quando venne a minacciarmi”. Piraino fece arrestare Marino filmandolo con una telecamera nascosta per poi portare tutto ai carabinieri. Con Marino finirono in carcere altre 47 persone, tutte ritenute vicine a Cosa nostra. L’imprenditore coraggioso non si è mai pentito di avere denunciato il suo estorsore. Aveva parlato di “atto dovuto”. Però adesso non nasconde la sua amarezza per le scarcerazioni dei boss mafiosi. E, forse, presto pure del suo estorsore. Condannato a otto anni. “Bisogna creare sistemi giuridici che non permettano ai mafiosi di non uscire dal carcere – dice – mi sembra assurdo che oggi quasi 1.000 persone abbiano tutti la stessa problematica. Il mio estorsore sostiene che ha problemi cardiaci. Per fortuna i magistrati hanno respinto la prima istanza ma ora è in attesa dell’appello”.

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