Energia, Brun (Shell): “Pandemia non sia scusa per rallentare transizione”

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Roma, 19 ago. – (Adnkronos) – “Oggi si parla molto di green economy e di economia circolare ma non dobbiamo pensare che siano argomenti semplici la cui soluzione è dietro l’angolo. Siamo all’inizio di una delle più gravi crisi del Paese dal secondo dopoguerra ma, come tutte le crisi, rappresenta anche un’opportunità. Il settore energetico avrà un ruolo cruciale nella ripartenza ma la pandemia non deve essere una scusa per rallentare la transizione energetica, anzi: bisogna accelerare”. Così Marco Brun, Ceo Shell Italia, in occasione dell’incontro “Green economy, green welfare?” al Meeting di Rimini.

Il gruppo Shell, ricorda Brun, ha dato pieno appoggio alle conclusioni della Cop21 di Parigi nel 2015. Ha aggiornato la propria strategia puntando sulla neutralità carbonica al 2050; abbiamo costituito una nuova divisione che spinge sulle rinnovabili; in Italia abbiamo fatto due acquisizioni importanti e oggi siamo tra i leader nel mercato di colonnine di ricarica, con 170mila punti di ricarica in Europa, e attivi nell’accumulo domestico e nella produzione fotovoltaica”.

Però, aggiunge Brun, “siccome quello energetico è uno dei pochi settori in grado di coniugare ingenti investimenti, creazione di posti di lavoro, ricerca, sviluppo e indotto, è necessario assicurare un rilancio del comparto che è in pesante sofferenza, che significa spingere sulla realizzazione e l’ammodernamento delle infrastrutture energetiche”.

“Purtroppo oggi una grande opera in Italia impiega in media quasi 16 anni per vedere la luce, di cui 8 dovuti all’inezia burocratica. Per cui – continua il Ceo di Shell Italia – è necessario semplificare i processi autorizzativi, altrimenti gli investimenti non si riescono a fare”, aggiunge ricordando che questo è fondamentale anche per realizzare gli obiettivi del Piano energia e clima, il Pniec.

“Per attuare una cura shock con riforme legislative ci vogliono anni, ma abbiamo un esempio sotto gli occhi di tutti, quello del commissariamento del ponte Morandi che dimostra il livello di efficienza che possiamo raggiungere. La metodologia di lavoro in un’emergenza deve essere quella, estendiamola ad altri settori chiave: energie rinnovabili, 5G, porti italiani. E poi portiamo avanti le riforme legislative. Ma non possiamo aspettare è tempo di agire”.

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