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Fisco: Tinagli (Pd), ‘giusto tassare le eredità ma escludiamo i rami d’azienda’

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Milano, 24 mag. (Adnkronos) – “Sono piuttosto sorpresa dalla polemica” suscitata dalla proposta del segretario del Pd, Enrico Letta, di aumentare le tasse di successione. “In Italia abbiamo notoriamente un fisco sbilanciato che tassa troppo il lavoro e troppo poco le eredità. Abbiamo un welfare sbilanciato sugli anziani e una mobilità sociale bassissima: i figli dei poveri restano poveri, i figli dei ricchi sono sempre più ricchi. Di equità distributiva in uscita dalla pandemia stanno discutendo tutti i governi del mondo, a partire da quello americano. Letta ha fatto una proposta che val la pena di essere discussa, non ha emanato un decreto”. Lo afferma Irene Tinagli, vice segretaria del Partito Democratico, intervistata da La Stampa.

“Spiace solo che la polemica si sia innescata nelle ore in cui abbiamo contribuito ad approvare il decreto Sostegni-bis, dove ci sono molte misure a favore di lavoratori e imprese volute anzitutto dal Pd. Il discorso andrà approfondito dentro la riforma fiscale. Io ad esempio penso che una tassa di successione di quel tipo debba escludere i rami di azienda”, continua Tinagli.

In seno all’Unione europea “si è iniziato a discutere del ritorno al Patto di Stabilità. Al momento la sua sospensione è prevista fino alla fine del 2022, una scadenza che ad alcuni potrà sembrare lontana ed invece è vicinissima. Al vertice ho detto che non è possibile tornare alle vecchie regole pre-pandemia, ma occorre discutere sin da adesso di una sua riforma. Capisco le cautele del vicepresidente Dombrovskis e le difficoltà legate all’approvazione del Recovery Plan, ma non possiamo tenere la testa sotto la sabbia”. In questo senso, conclude, “se vogliamo cogliere fino in fondo l’occasione del Recovery Plan, occorreranno investimenti enormi anche negli anni successivi. Occorre introdurre qualcosa che assomigli ad una regola aurea per lo scorporo di alcune tipologie di investimenti dal deficit”.

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