Georgia, premier esclude nuove elezioni: “A fine mese presidente vada via”
(Adnkronos) – In una Georgia scossa dalle proteste, il primo ministro Irakli Kobakhidze ha escluso di indire nuove elezioni legislative nonostante il caos post elettorale che ha messo in discussione la sua credibilità, in patria e all'estero. "Certamente no", ha risposto ai giornalisti quando gli è stato chiesto se il partito al governo Sogno Georgiano, che ha rivendicato la vittoria nelle contestate elezioni di ottobre, avrebbe accettato di far tornare il Paese alle urne. Una richiesta formulata dalla presidente georgiana Salomé Zurabishvili, dall'opposizione e dal Parlamento europeo. Parlando a Zurabishvili, che ha annunciato il suo rifiuto a dimettersi anche se il suo mandato termina a fine anno, il premier ha detto di ''capire il tuo stato d'animo, ma ovviamente dal 29 dicembre dovrai lasciare la tua residenza e consegnare questo edificio al presidente legittimamente eletto".
Migliaia di persone sono tornate ieri sera in piazza a Tbilisi, per il terzo giorno consecutivo, per protestare contro la decisione del premier di sospendere i negoziati di adesione all'Unione europea fino a tutto il 2028. Scontri si sono verificati davanti al parlamento georgiano tra la polizia e manifestanti europeisti. La polizia in tenuta antisommossa ha sparato proiettili di gomma, gas lacrimogeni e ha usato idranti per disperdere i manifestanti che lanciavano petardi, secondo un giornalista dell'Afp che ha visto fiamme dietro una finestra dell'edificio. E' ''inaccettabile'' la violenza che le forze di polizia hanno esercitato contro i manifestanti europeisti, ha dichiarato la nuova Alta rappresentante della politica estera dell'Unione europea Kaja Kallas in visita a Kiev. "E' chiaro che usare la violenza contro i manifestanti pacifici non è accettabile e il governo georgiano dovrebbe rispettare la volontà del popolo georgiano", ha affermato Kallas ai giornalisti. Migliaia di persone sono tornate in piazza a Tbilisi ieri sera, per il terzo giorno consecutivo. La polizia georgiana in tenuta antisommossa ha sparato proiettili di gomma, gas lacrimogeni e ha usato idranti per disperdere i manifestanti che lanciavano petardi. In Georgia è in atto un ''tentativo di rivoluzione'', con il Paese che si sta "muovendo rapidamente lungo il percorso ucraino, verso l'abisso oscuro. Di solito questo genere di cose finisce molto male". Ne è convinto l'ex presidente russo e presidente del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev che su Telegram ha contestato le proteste dei manifestanti europeisti. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)