Iran, rapper chiede diritti per le donne: condannato a morte
(Adnkronos) –
In Iran è stato condannato a morte il rapper Toomaj Salehi. "Purtroppo la Prima Sezione del Tribunale rivoluzionario di Isfahan gli ha inflitto una condanna alla pena di morte – ha denunciato l'avvocato Mostafa Nili, come riferisce Iran Wire – Secondo gli esperti legali, questo verdetto presenta incongruenze significative". Il legale promette battaglia contro la sentenza. La notizia della condanna del rapper viene riportata anche dal giornale riformista Shargh, che cita l'avvocato Amir Raisian.
L'artista, 33 anni, era stato inizialmente arrestato nell'ottobre del 2022 dopo aver espresso il suo sostegno per le proteste esplose in Iran il mese precedente, a seguito della morte della giovane Mahsa Amini, la ragazza deceduta dopo essere stata fermata con l'accusa di non indossare correttamente il velo. Il rapper è noto per aver spesso denunciato, con le sue canzoni, ingiustizie sociali e politiche nella Repubblica Islamica. Con i suoi testi, ricorda Iran Wire, ha criticato il governo e sostenuto le proteste per chiedere più libertà e diritti per le donne. Si è sempre esposto, diffondendo foto e video con le sue partecipazioni alle iniziative.
Nel luglio dello scorso anno era stato condannato a sei anni e tre mesi di carcere per "corruzione sulla Terra". Era stato rilasciato su cauzione a novembre dopo che la Corte Suprema aveva ordinato il riesame del suo caso. Poi, passate meno di due settimane, per lui si erano di nuovo aperte le porte del carcere con nuove accuse, finito nel mirino – come riferiva l'agenzia Isna – di un'altra serie di addebiti, anche per diffusione di falsità. Dopo la scarcerazione il rapper aveva pubblicato un video su Internet con accuse alla magistratura iraniana, affermato di aver subito torture in carcere e di aver denunciato tutto alle autorità carcerarie. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)