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Mafia: Ingroia, ‘assoluzione Mannino? Con l’abbreviato giudici non si sono fatti un’idea’

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Palermo, 11 dic. (Adnkronos) – “Leggeremo le motivazioni dell’assoluzione definitiva di Calogero Mannino, ma vorrei dire subito che il giudizio abbreviato è un’altra storia. Perché i giudici non hanno avuto la possibilità di sentire direttamente le fonti di prova e farsi un’idea”. Lo ha detto all’Adnkronos Antonio Ingroia, ex Procuratore aggiunto di Palermo, oggi avvocato, che avviò l’inchiesta che poi sfociò nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia.

“Rivendico di avere per primo aperto il processo Trattativa e poi di averlo portato avanti fra gli scetticismi dei miei superiori del tempo – dice Ingroia – e i fatti mi hanno dato ragione: condanna di tutti gli imputati alla fine del dibattimento di primo grado quando i giudici hanno potuto sentire dal vivo le fonti di prova e si sono fatti un’idea”.

E aggiunge: “La vicenda giudiziaria di Mannino, parallela al processo principale, è stata condizionata dal giudizio negativo sull’attendibilità di Massimo Ciancimino che i giudici della corte d’Assise di Palermo sono riusciti a tenere ben distante dal giudizio sulla colpevolezza degli imputati, comunque riconosciuta a prescindere dai dubbi su Ciancimino. Nel processo Mannino così non è stato. E questo è il risultato finale, inevitabile”.

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