Mafia: Messina Denaro in via D’Amelio? Procura ‘Stiamo verificando’

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Caltanissetta, 13 lug. (Adnkronos) – Matteo Messina Denaro, la primula rossa ricercata da quasi 30 anni, il giorno della strage Borsellino si trovava in via D’Amelio? I magistrati di Caltanissetta sono al lavoro “per verificare”, come dice una fonte all’Adnkronos, quanto emerso dalle intercettazioni in carcere del boss mafioso Totò Riina. Come scrive oggi il quotidiano “Il Dubbio”, durante il 41 bis Riina avrebbe parlato di “quello della luce”, perché si interessava del mercato e gli appalti sul’eolico. Messina Denaro? Forse. “Era lì. Tanto che Riina gli ha dato ordine di tenersi preparato. Le intercettazioni di Totò Riina offrono nuovi spunti. Tra le sue parole c’è la chiave di volta del movente delle stragi (che non è la “trattativa” visto che la smentisce diverse volte), omicidi eccellenti commessi, ma anche di come hanno operato per compiere gli indicibili attentati”, scrive l’inchiesta di Damiano Aliprandi.

E’ il contenuto dell’intercettazione registrata in carcere il 6 agosto 2013, depositata dalla procura generale di Palermo, con il resto dei brogliacci, nel processo d’Appello in corso sulla Trattativa Stato-Mafia. “Stiamo facendo delle verifiche”, si limitano a dire dalla Procura nissena. L’anno scorso Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo, proprio a Caltanissetta, come mandante delle Stragi del ’92 di Capaci e via D’Amelio.

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