ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Vannacci lancia il suo movimento 'Il mondo al contrario': "Nessuna spaccatura con Salvini"-Alessandro Basciano: "Dirò la verità su quel che ho passato per un anno intero" - Video-Basciano esce dal carcere: "La verità è venuta a galla, chi ha mentito pagherà le conseguenze"-Napoli, donna si lancia da un'auto in corsa per sottrarsi agli abusi: arrestato 38enne-Pil e disuguaglianze, come stanno veramente gli italiani?-Andy Murray nuovo allenatore di Novak Djokovic-M5S, Conte: "Costituente aperta anche a chi ha tentato di contestare e delegittimare"-Agroalimentare, Sibilla (Bper Banca), 'da sempre diamo importanza all’agri banking'-Coppa Davis, Berrettini batte Kokkinakis: Italia-Australia 1-0, ora Sinner-Non Una di Meno, performance ispirata a gesto studentessa iraniana - Video-M5S, contestatori irrompono a Nova: "Dimissioni, siete come il Pd"-Non Una di Meno, corteo a Roma: "In piazza perché il patriarcato esiste e continua ad ucciderci"-Sostenibilità, Sindaco Fermignano: "Da Cresco Award riconoscimento a nostra Agenda 2030"-Pino Daniele, la sua voce torna nell'inedito 'Again'-Sostenibilità, sindaco La Spezia: "Cresco Award riconosce nostro grande progetto green"-Morta Adele Corradi, 'la professoressa diversa' che aiutò Don Milani-Alessandro Basciano, il legale: "Ucciso dalla stampa, fatto già processo mediatico"-Londra, allarme alla stazione di Euston: evacuata per pacco sospetto-Lega vuole in Commissione covid il medico sospeso nel 2022, si accende la polemica-Manovra, Manageritalia: "Puniti e ignorati il 15% dei contribuenti"

Malattie rare, comunicazione da migliorare per 40% pazienti con Sla

Condividi questo articolo:

(Adnkronos) – "A fronte di un buon rapporto medico-paziente, in realtà c'è una insoddisfazione di circa il 50% dei caregiver e un 40% dei pazienti dal punto di vista della comunicazione, di come vengono comunicati i sintomi e l'evoluzione della malattia. E questo genera ansia, depressione nei pazienti, ma ancora di più nei caregiver, i quali si trovano a dover affrontare una situazione per la quale non sono assolutamente preparati e quindi c'è anche un ricorso ai servizi sanitari maggiore rispetto a quello di cui ci sarebbe davvero bisogno". Lo ha detto Elisabetta Pupillo, capo Unità Epidemiologia delle malattie neurodegenerative Istituto Mario Negri, presentando i risultati dello studio 'What Als Wants', il registro che raccoglie i dati sul vissuto di pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (Sla), realizzato dall'Istituto in collaborazione con l'Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla), nel corso di un talk trasmesso su Adnkronos.com. "Un altro dato molto importante – continua Pupillo – è che i pazienti e i caregiver, di fronte alla disponibilità di un nuovo lavoro, di un nuovo farmaco, sono ben disposti ad assumerlo, proprio perché non ci sono cure, sperando che possa fargli del bene. I medici, dal canto loro, ritengono che i pazienti siano in cerca di una 'second opinion', quindi di avere informazioni aggiuntive rispetto a quello che il medico stesso ha appena fornito ai pazienti". Da questo studio "emerge forse una difficoltà di comunicazione o, quantomeno, di ricezione del messaggio da parte dei pazienti e dei caregiver, che non sono degli addetti del settore – ribadisce Pupillo – Quindi sicuramente bisognerebbe migliorare il lato della comunicazione, ma anche migliorare l'assistenza psico-emotiva, soprattutto dei caregiver: più del 70% hanno manifestato un'inconsapevole urgenza, quindi necessità, di un supporto psicologico. I pazienti hanno molta fiducia in tutto quello che gli viene comunicato e proposto dai neurologi. E i neurologi apprezzano questa fiducia, infatti il rapporto medico per caregiver e paziente è molto buono: più del 70% degli intervistati ha manifestato questa linearità, questa fiducia". Mentre "i pazienti sono più interessati a trovare la causa della malattia e dei farmaci – aggiunge l'esperta – i medici, invece, consapevoli che siamo ancora lontani nell'intuire le cause" della Sla, "sono molto più sbilanciati come interesse nel riuscire a trovare una cura, a dare una risposta concreta ai pazienti, il prima possibile. Ovviamente, passo passo, si va avanti anche nella ricerca delle cause", afferma Pupillo che, nel ringraziare i circa 1.600 pazienti, caregiver e i neurologi che seguono queste famiglie e che hanno partecipato allo studio, insieme ad Aisla e al ministero della Salute che ha finanziato questo importante progetto, primo e unico nel suo genere, conclude: "I risultati di questo studio possono tranquillamente essere trasferiti anche ad altre patologie neurologiche". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Questo articolo è stato letto 1 volte.

adnkronos, ultimora

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net