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**Pd: blitz Letta spiazza gruppi, chat infuocate ‘e ora che si fa?’** (2)

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(Adnkronos) – Il riferimento del senatore dem sulla ‘foto’ è nel passaggio dell’intervista di Letta quando dice: “Quando sono arrivato ho detto che c’è un problema enorme di presenza femminile nel nostro partito: tre ministri sono uomini, io sono un uomo. Penso che per forza di cose due capogruppo debbano essere due donne. Non possiamo fare una foto di gruppo del vertice del partito e presentare volti di soli maschi. In Europa sono cose che può fare Viktor Orbán in Ungheria o Mateusz Morawiecki in Polonia”.

Il segretario sottolinea che per Delrio e Marucci “non è una bocciatura. Sono fra le figure di maggiore rilievo che abbiamo, hanno lavorato benissimo e potranno tornare utilissimi in altri ruoli. Siamo intorno alla metà della legislatura ed è giusto lasciare spazio a due donne”. Quanto alla scelta, sarà affidata all’autonomia dei gruppi: “Suggerisco che votino e scelgano senza drammi. Non le indico io le capogruppo, le scelgano. Tutti mi hanno votato, quindi non c’è maggioranza e minoranza”.

Dice Cecilia D’Elia: ci sono “molte donne capaci e competenti. Spetta ora ai Gruppi decidere il nome in piena autonomia, oltre ogni logica legata alle correnti”. Eppure tra i parlamentari si ragiona invece su “una scelta complessiva”, ovvero che tenga conto degli equilibri interni pesando i ruoli a Camera e Senato. A Montecitorio il gruppo è articolato tra varie anime dem e le possibilità sono diverse da Paola De Micheli a Debora Serracchiani fino a Alessia Morani e Marianna Madia. Al Senato le cose sono più complicate anche per la presenza corposa di parlamentari di Base Riformista. Nel caso di un cambio, la senatrice di area più riconoscibile sarebbe stata Simona Malpezzi che però è impegnata al governo. C’è poil’ex-ministra Valeria Fedeli, che da alcuni senaotri viene data in pole. Ed ancora Anna Rossomando, che è vicepresidente del Senato e neonominata in segreteria da Letta, vicina ad Andrea Orlando. E infine Roberta Pinotti, figura autorevole, di Areadem di Dario Franceschini.

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