Pil: Bankitalia, rialza stima 2020 a -9% ma ripresa 2021 frena a +3,5% (2)

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(Adnkronos) – Come spiega la Banca d’Italia nel documento, lo scenario di base è fortemente dipendente dalle ipotesi sull’evoluzione della pandemia. Minori ripercussioni dei contagi sull’attività nella parte finale del 2020 e all’inizio del 2021 potrebbero tradursi in un ritmo di crescita più elevato nella media dell’anno prossimo. Per contro, indicano da via Nazionale come un prolungamento degli effetti sfavorevoli della pandemia a livello globale, se non contrastati efficacemente dalle politiche economiche, potrebbe rappresentare un rischio per le prospettive di crescita se si ripercuotesse sui comportamenti di consumo e investimento, sugli scambi internazionali o sulle condizioni finanziarie.

A titolo esemplificativo, indica quindi la Banca d’Italia, si riportano gli effetti sulla crescita del Pil nell’ambito di tre ipotesi: la prima che la domanda estera ristagni nel 2021; la seconda gli effetti della pandemia sui comportamenti e le misure di distanziamento sociale si protraggano per un periodo più prolungato, raggiungendo a inizio 2021 un’intensità simile a quella dello scorso aprile e in seguito rientrando con gradualità; la terza che si verifichi un irrigidimento dell’offerta di credito, su un livello prossimo a quanto stimato durante la crisi finanziaria globale. Queste ipotesi avrebbero effetti negativi sul Pil nel 2021 rispettivamente di -1,6, -0,9 e -0,9 punti percentuali (-1,0, -0,7 e -0,7 nel 2022); nel 2023 il miglioramento del quadro sanitario darebbe invece luogo a una crescita più elevata.

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