Pnrr: Tajani, ‘avremo tutti i fondi, lavoriamo per centrare gli obiettivi del Piano’
Roma, 29 mag. (Adnkronos) – “L’Italia non perderà nulla. Andiamo avanti, i compiti a casa li facciamo, e alla fine i risultati arriveranno”. In un’intervista al Corriere della Sera Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier, sul Pnrr è assolutamente convinto. Rivendica la flessibilità della quale il governo Meloni ha sempre parlato, ma di dubbi non vuole sentir parlare: “Spenderemo tutti i fondi del Pnrr, i problemi che abbiamo noi li hanno tutti. Dappertutto stanno modificando i progetti, la Germania e anche altri Paesi mi pare abbiano questioni ben superiori alle nostre. Io penso che la flessibilità — e lo dico da sempre — sia una cosa giusta. Il Recovery plan della Ue, di cui il Pnrr è parte – spiega Tajani – è nato da una grande svolta alla politica europea. Mi lasci ricordare che questa è figlia del Ppe e del presidente Berlusconi, con un punto di partenza: il Pnrr nasce per rispondere alla crisi nata dal Coronavirus. L’idea era ed è: vediamo dove cadono le macerie, vediamo dopo che la polvere si è depositata e a quel punto potremo capire meglio come aggiustare il tiro”.
Quanto agli appunti della Ue, Tajani afferma di credere soltanto “alle critiche obiettive, quelle non dipendenti da posizioni politiche. Ripeto: l’Italia entro il 31 agosto fornirà le correzioni e avremo tutti i fondi previsti” E riguardo le segnalazioni di ritardi dalla Corte dei Conti, l’oganismo governativo “fa il suo lavoro, e i controlli sono giusti. Sennonché, est modus in rebus. Sono d’accordo con quel che ha detto il ministro Fitto: ci aspettiamo un approccio costruttivo. Dobbiamo collaborare tutti per far procedere le cose nel migliore dei modi, e noi siamo assolutamente pronti a collaborare. Ma spetta all’esecutivo prendere le decisioni, e del resto non mi pare che le occasioni di confronto manchino: facciamo riunioni di continuo. Nella consapevolezza, che abbiamo ben presente, della rilevanza di questa partita: senza Pnrr la nostra crescita passerebbe dall’1,2 allo 0,4%. E questa è una cosa che nessuno dimentica: l’obiettivo che perseguiamo con grande impegno e determinazione è la crescita”.
Riguardo i rapporti con la Cina e la Via della Seta, il ministro degli Esteri afferma che “stiamo valutando l’accordo e ci sarà una decisione. E certamente è vero che i rapporti commerciali, di confronto e di collaborazione esistevano prima e possono esistere anche senza l’accordo scritto. Non è la Via della Seta che regola il rapporto di amicizia tra Italia e Cina. Non ci sarebbero penali se l’accordo non si rinnovasse”.