Recovery: Draghi e l’Italia che sarà, ‘no ritardi o miopi visioni di parte, credo nel mio Paese’ (6)

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(Adnkronos) – E poi il Sud. La necessità di colmare un divario di cui si parla da sempre ma che resta sempre lì, davanti ai nostri occhi. “Non è una questione di campanili – mette in chiaro Draghi – se cresce il sud, cresce anche l’Italia. Più del 50% del totale degli investimenti in infrastrutture – soprattutto l’alta velocità ferroviaria e il sistema portuale – è diretto al sud”.

Per realizzare l’Italia che Draghi e il suo governo hanno immaginato, bisogna realizzare le riforme. A partire dalla Pubblica amministrazione, passando da una riforma potenzialmente divisiva come quella della giustizia. Con degli obiettivi ambiziosi da centrare: “ridurre i tempi dei processi del 40 per cento per il settore civile e almeno del 25 per cento per il penale”, illustra il presidente del Consiglio. E poi attuare “una continuativa e sistematica opera”, non meno complessa, “di abrogazione e modifica delle norme che frenano la concorrenza, creano rendite di posizione e incidono negativamente sul benessere dei cittadini. Questi principi sono essenziali per la buona riuscita del Piano: dobbiamo impedire che i fondi che ci accingiamo a investire finiscano soltanto ai monopolisti”, mette in chiaro il premier.

Per riuscire in tutto questo, occorre una maggioranza che remi nella stessa direzione, Draghi lo sa bene e mostra fiducia. “Sono certo che riusciremo ad attuare questo Piano. Sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti. Questa certezza non è sconsiderato ottimismo, ma fiducia negli Italiani, nel mio popolo, nella nostra capacità di lavorare insieme quando l’emergenza ci chiama alla solidarietà, alla responsabilità. È con la fiducia che questo appello allo spirito repubblicano verrà ascoltato, e che si tradurrà nella costruzione del nostro futuro, che presento oggi questo Piano al Parlamento”.

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