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Scuola, Giannelli (presidi): “un compitificio? Mi rendo conto del problema”

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Roma, 31 gen. (Adnkronos) – La ddi ha dato il colpo di grazia. L’esordio del 2022 vede la scuola ridotta in compitificio. Luogo in cui non c’è tempo per spiegare e riflettere ma solo per essere valutati con compiti in classe e interrogazioni. “Mi rendo conto del problema e non condivido che la scuola si trasformi in un compitificio ma purtroppo in questo momento è tutto più difficile ed è ancora più evidente che in Italia manca una cultura della valutazione”. Lo dice all’Adnkronos il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che aggiunge: “Servono equilibrio e molta più attenzione di prima, nel tempo che stiamo vivendo si è acuita la tensione nei rapporti fra scuola e famiglie. La didattica mista non aiuta. Ma gli alunni vanno valutati o si corre il rischio di omologarli. Anche se in linea di principio si potrebbero anche effettuare valutazioni a distanza, non c’è l’abitudine a farlo”.

Secondo Giannelli, quello attuale è un momento in cui “da un lato le famiglie sono sempre più esigenti e vogliono trattamenti sempre più personalizzati rispetto alle esigenze dei figli”, che denunciano di essere stressati da una didattica in presenza insistente su interrogazioni e compiti in classe; e “dall’altro le scuole fanno fatica a personalizzare perché la scuola è di massa ed è complesso prendere in considerazione singole situazioni. Servirebbero quindi una riformulazione e una revisione delle modalità in cui si svolgono le valutazioni. E nel frattempo si dovrebbe procedere con equilibrio sulle valutazioni. Ma non ci si può sottrarre”, rimarca il presidente dei presidi. Non guasterebbe “un grosso sforzo di aggiornamento professionale per far si che si condividano le migliori prassi per valutare gli studenti con la massima serenità possibile. E’ necessario un dibattito interno alla categoria docenti, per far sì che le migliori prassi siano condivise e scelte dai docenti”.

(di Roberta Lanzara)

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